ROMA – Appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché individui “efficaci strumenti a tutela dell’articolo 21 della Costituzione” contro “l’inaudita e irresponsabile campagna di denigrazione e delegittimazione in atto nei confronti del libero esercizio del diritto di cronaca”. A lanciarlo è stata oggi la Federazione Nazionale Stampa Italiana denunciando “una campagna irresponsabile che si è manifestata nelle più diverse forme: dalle liste dei giornalisti sgraditi sino a vere e proprie forme di aggressione organizzata dentro e fuori la rete”.
“A questo – sottolinea la Fnsi – si aggiunge a la perdurante assenza di una norma capace di scoraggiare l’uso di quelle «querele temerarie» diventate, ormai, il vero strumento di intimidazione utilizzato per ostacolare quella funzione critica che costituisce l’essenza del giornalismo. Situazione, questa, che non potrà più comportare un ulteriore peggioramento della posizione dell’Italia nei rapporti internazionali sulla libertà di informazione”.
L’iniziativa è stata illustrata nella sede Fnsi di Corso Vittorio Emanuele II, a Roma, dal segretario generale Raffaele Lorusso, dal presidente Giuseppe Giulietti e dal responsabile delle iniziative per la legalità, Michele Albanese, giornalista sotto scorta presente assieme ai colleghi finiti nel mirino della criminalità organizzata Federica Angeli, Paolo Borrometi e Amalia De Simone.
“I cittadini non informati – ha denunciato Lorusso – sono incapaci di scegliere. Da qui l’appello non solo al presidente Mattarella, ma anche ai direttori dei giornali, affinché accendano un faro su questi temi anche quando non è coinvolto un giornalista della loro testata”.
Per il segretario generale della Fnsi “occorre anche mettere assieme il tema delle querele e quello dei diritti del lavoro. Ci sono colleghi che non hanno uno straccio di contratto e i co.co.co. sono il modo di aggirare la legge. Se nei decreti attuativi della riforma dell’editoria non dovessimo trovare un’inversione di tendenza rispetto alla precarizzazione del lavoro non potremo che ritrovarci in piazza, magari davanti a Palazzo Chigi”.
Insomma, a giudizio della Fnsi, i continui e ripetuti attacchi alla libertà di espressione e al diritto di cronaca, non solo negli ultimi giorni, rappresentano una seria minaccia non soltanto per i giornalisti, ma anche e soprattutto per i cittadini e il loro sacrosanto diritto ad essere correttamente informati.
Questa situazione, già in sé inquietante, è ulteriormente aggravata dalla perdurante assenza di qualsivoglia iniziativa parlamentare e governativa che, al di là dei proclami, sostenga il libero esercizio del diritto di cronaca, prevedendo efficaci sanzioni di carattere pecuniario nei confronti di quanti minacciano i giornalisti anche attraverso l’abuso di querele e richieste di risarcimento danni temerarie.
Su quest’ultimo tema, proprio oggi la segreteria del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha fissato per il prossimo 7 marzo l’avvio del tavolo di confronto con la Fnsi. “Apprezziamo il gesto di attenzione e la sensibilità dimostrata dal ministro – hanno commentato Lorusso e Giulietti – e saremo lieti di essere presenti con l’obiettivo di arrivare a definire in tempi rapidi, anche a prescindere delle sorti del ddl di riforma della diffamazione, una proposta che sia davvero risolutiva del problema e che scoraggi quei temerari che hanno ormai preso l’abitudine di scagliare richieste di risarcimento esorbitanti al solo scopo di impedire ai cronisti di indagare su mafia, malaffare e corruzione avendo la certezza di restare impuniti e di non dover pagare adeguato pegno per questo vero e proprio assalto nei confronti del diritto di cronaca e dell’articolo 21”. (giornalistitalia.it)