NEW YORK (Usa) – L’Ap licenzia la sua reporter Emily Wilder per violazione delle politiche sull’uso dei social media. Una mossa criticata da molti giornalisti americani dopo che è divenuto chiaro che Wilder è finita nel mirino dei media di destra per il suo attivismo pro-palestinese all’università. Lo riportano i media americani.
Wilder ha confermato di essere stata licenziata ma ha sottolineato che l’Ap non è scesa nel dettaglio su quali tweet hanno violato le politiche dell’agenzia.
«Sono a fianco di Emily. Al nostro quotidiano è stata eccellente», dice Rebekah Sanders, reporter di Arizon Republic, dove Wilder lavorava prima di entrare all’Ap.
«Scommetto che troverà un lavoro migliore», aggiunge Ben Collins di Nbc. Altri mettono in evidenza la diversità di trattamento riservata a Wilder rispetto a Chris Cuomo, anchorman di Cnn e fratello del governatore di New York, Andrew Cuomo. Mentre Wilder è licenziata «per Cuomo non ci sono state azioni disciplinari da parte di Cnn per aver aiutato il fratello a rispondere alle accuse di molestie sessuali».
Wilder, che è ebrea, è finita nel mirino dei repubblicani di Stanford, il college dove ha studiato. Gli Stanford College Republicans l’hanno attaccata per aver criticato in passato alcuni sionisti incluso Sheldon Adelson, sostenitore di Donald Trump, e per aver partecipato ai tempi dell’università al gruppo Students for Justice in Palestine.
I media di destra e i repubblicani hanno cavalcato la campagna degli studenti conservatori di Stanford contro l’agenzia di stampa.
«Non è una sorpresa da parte di un’organizzazione che condivide gli uffici con Hamas», ha twittato il senatore repubblicano Tom Cotton riferendosi agli uffici dell’Ap a Gaza distrutti la scorsa settimana da un attacco mirato di Israele, secondo il quale Hamas operava dallo stesse edificio. L’Ap ha precisato di usare quello spazio da 15 anni e di non aver mai avuto alcuna prova che vi si svolgesse alcuna attività terroristica. (ansa)