SAN BIAGIO DI CALLALTA (Treviso) – Scade il prossimo 22 settembre il termine per la presentazione delle offerte per l’aggiudicazione del ramo d’azienda dell’emittente televisiva trevigiana Antenna 3 di proprietà della famiglia Panto. La vendita del ramo d’azienda “avverrà nello stato di fatto in cui si presenta” e la base d’asta fissata dal Tribunale di Treviso è di 1 milione e 400mila euro, con rilanci non inferiori ai 30mila euro.
Il ramo d’azienda comprende la produzione (servizi media, telegiornale e programmi), le strutture interne, le attrezzature e i dipendenti: 1 direttore, 17 giornalisti e 37 fra tecnici e amministrativi. Condizione quest’ultima posta come pregiudiziale dal Sindacato Giornalisti del Veneto e dal Cdr.
Chi si aggiudicherà la gara dovrà, comunque, fare fronte ad almeno altri due problemi: la messa in onda e la sede. Il canale del digitale terrestre rimane al consorzio cui aderisce la società della famiglia Panto, pertanto per mandare in onda i programmi l’aggiudicatario “dovrà individuare un diverso gestore della rete con il quale definire un accordo”. Quanto alla sede, il discorso sembra più facile, considerato che l’attuale proprietario dell’edificio di San Biagio di Callalta sembra disposto a proseguire nella locazione.
Il bando di gara non obbliga l’aggiudicatario ad assumere i lavoratori, ma attribuisce punteggi maggiori a quanti si dichiarano disponibili ad assorbire il maggior numero di dipendenti dell’attuale organico. Ogni assunzione dovrà essere garantita da un investimento da 25 mila euro e l’eventuale confronto tra più offerte terrà conto del valore “ponderato” derivante dalla somma tra offerta economica e offerta di assunzione.
Lo stesso Tribunale di Treviso indica, ad esempio, un’offerta da 2,7milioni (proposta di acquisto da 1,7 milioni con l’assunzione di 40 persone, ovvero 25.000 euro per 40), con un’offerta da 2,6 milioni (2 milioni per l’acquisto ma con assunzione di 20 persone). In tal caso, la gara partirà dalla prima offerta e la seconda società, per aggiudicarli l’offerta, dovrà mettere sul piatto la differenza (100 mila euro) e rilanciare con almeno 30 mila euro.
“Ma – ammonisce il quotidiano la Tribuna di Treviso – al di là dei numeri, se si troverà un acquirente, ci si sarà il nodo dei contratti sindacali da sottoscrivere. Si gioca a carte scoperte. Nessuna offerta che non rispetti le disposizioni di legge. Ci sarà tempo 15 giorni per sottoscrivere l’accordo, altrimenti salterà tutto. Per l’acquirente è prevista anche la possibilità di acquistare Antenna Tre a rate, ma solo per 18 mesi e mettendo sul piatto prima almeno il 30%”. (giornalistitalia.it)
Base d’asta 1milione e 400mila euro per l’acquisto del ramo d’azienda produzione