ROMA – La revoca dell’ultimo giorno di sciopero dell’Ansa, che avrebbe dovuto essere attuato ieri, è solo un atto di tregua nei confronti della proprietà che ha dimostrato apprezzabili aperture. Il Cdr dell’agenzia di stampa ribadisce, infatti, la propria ferma opposizione al piano di tagli presentato dai vertici dell’Ansa (65 esuberi da gestire con ricorso alla cassa integrazione o al contratto di solidarietà) e conferma il pacchetto di 20 giorni di sciopero affidatogli dall’assemblea dei giornalisti.
Il confronto tra i giornalisti dell’Ansa e i vertici dell’azienda, comunque, si è rivelato proficuo grazie alla disponibilità della proprietà a procedere con una seria verifica dei conti e delle problematiche di bilancio, da cui partire per gestire la richiesta di esuberi, e dell’accoglimento – pur graduale – della richiesta di stabilizzare 10 colleghi precari, alcuni con contratti in scadenza”.
Restano, naturalmente, il secco no dei giornalisti ad accettare il piano di tagli annunciato dall’azienda e la vertenza aperta sulle stabilizzazioni: per due colleghi l’assunzione è partita ieri e per altri due alla scadenza del contratto, a fine anno. L’azienda ha, poi, garantito che per tutti gli altri giornalisti da stabilizzare non sono assolutamente a rischio continuità del rapporto di lavoro e livelli retributivi.
Quanto alla conferma del pacchetto di 20 giorni di sciopero, affidato dall’assemblea dei giornalisti, il Cdr ne farà ricorso se dovesse essere necessario, insieme ad ogni nuova eventuale iniziativa necessaria.
Un gesto di responsabilità, dunque, da parte del Cdr dell’Ansa, per non pregiudicare l’opportunità di avviare un esame approfondito della situazione economica dell’agenzia, dopo lo sciopero immediato di due giorni in risposta al piano di tagli presentato dall’azienda il 23 giugno.
Sospeso lo sciopero, ma confermato “il pacchetto”, si tratta ribadendo il no ai tagli