ROMA – Si è chiuso questa mattina alle 7 lo sciopero dei giornalisti dell’Ansa, proclamato dal comitato di redazione dell’agenzia a partire dalle 18.30 di martedì scorso. L’agitazione è stata decisa immediatamente dopo la comunicazione da parte dei vertici aziendali di un piano industriale con 65 esuberi facendo ricorso dal primo luglio a cassa integrazione o a contratti di solidarietà per far fronte a un rosso di bilancio stimato nel 2015 di 5 milioni di euro.
All’annuncio si è levato un coro di solidarietà da rappresentanti delle istituzioni, come il presidente del Senato, Pietro Grasso, e del Parlamento Europeo, Martin Schulz, e diversi ministri, oltre che da parlamentari di tutto lo schieramento politico. Sostegno anche dai sindacati di categoria e non, dalle rappresentanze delle redazioni di molte testate, esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport.
Il cdr ha definito “irricevibile” il piano proposto dall’azienda, bocciando “un nuovo intervento straordinario di recupero costi che vanificherebbe i pesanti sacrifici fatti negli ultimi anni ed ogni reale prospettiva di sviluppo dell’agenzia oggi necessaria per difenderne il ruolo di cardine nel sistema dell’informazione in Italia”.
I contratti di solidarietà – sottolinea la rappresentanza sindacale – determinerebbero “un arretramento irreparabile in termini di qualità e copertura dell’offerta giornalistica mettendo a rischio il ruolo e la posizione di mercato di prima agenzia italiana”. Il cdr lamenta anche le mancate assunzioni oggetto di precedenti accordi sindacali sugli stati di crisi.
Intanto, nel pomeriggio di oggi, si sta svolgendo un’assemblea dei giornalisti dell’Ansa, dopo quella, svoltasi il 4 giugno scorso, che aveva affidato al cdr un pacchetto di dieci giorni di sciopero. I rappresentanti sindacali hanno avuto ieri un incontro a Palazzo Chigi, nel quale hanno rappresentato le forti preoccupazioni della redazione per il futuro dell’agenzia e per l’impatto che un suo ridimensionamento avrebbe sull’intero sistema dell’informazione in Italia. La presidenza del Consiglio ha garantito attenzione concreta da parte del sottosegretario Luca Lotti e del Dipartimento Editoria che ha sul tavolo la riforma delle convenzioni con le agenzie.
Sostegno ai lavoratori dell’Ansa arriva dalle organizzazioni sindacali di categoria. “La necessità di contenere i costi – afferma Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi – non può in alcun caso compromettere la qualità dell’informazione né la complessa articolazione territoriale, che da sempre sono i punti di forza dell’Ansa”.
“Tagliare 65 giornalisti significa ridimensionare ruolo e ambizione della dorsale dell’informazione italiana”, gli fa eco il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo. Interviene anche l’Usigrai. “Il pesante taglio dell’organico annunciato – sottolinea il segretario Vittorio Di Trapani – rischia di minare uno dei servizi centrali per l’informazione del nostro Paese”.
Per Cgil e Slc Cgil preoccupa “che la principale agenzia di stampa nazionale, pur dentro le difficoltà che oggettivamente attraversa l’intero settore dell’editoria, non senta la necessità di avviare un confronto credibile con le parti sociali”.
La protesta ha avuto una vasta eco, oltre che sui mezzi di informazione, anche sui social network. Su Twitter l’hashtag #resistANSA è balzato subito tra i primi trending topics, raccogliendo manifestazioni di solidarietà da utenti comuni e rappresentanti delle istituzioni e del governo.
“Si trovi presto un accordo perché buona informazione è prerequisito di buona democrazia”, auspica il Presidente del Senato, Pietro Grasso.
“Professionalità e indipendenza giornalisti Ansa un valore da difendere”, sottolinea il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.
“Ovunque vado, l’Ansa c’è, è garanzia per tutti. Se non ci fosse, sarebbe un problema per tutta l’informazione”, afferma il ministro Angelino Alfano.
Sostegno arriva anche dai colleghi Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando e Stefania Giannini, oltre che dalle istituzioni locali. Messaggi di solidarietà dai presidenti della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, della Liguria, Giovanni Toti, del Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani, della Campania, Vincenza De Luca, del Veneto Luca Zaia, della Puglia Michele Emiliano e della Toscana, Enrico Rossi, delle Marche, Luca Ceriscioli, oltre che dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, di Napoli, Luigi De Magistris, di Bologna, Virginio Merola.
E ancora il Primo presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce, e il presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone. In campo anche parlamentari, europarlamentari ed esponenti locali dei partiti politici. Dal Pd fanno sentire la propria voce, tra gli altri, il presidente Matteo Orfini e Pierluigi Bersani. “Chi fornisce la materia prima è invisibile e fa il lavoro più prezioso”, scrive l’ex segretario su Twitter.
Apprezzamento per il lavoro svolto dall’Ansa anche da rappresentanti di Forza Italia, M5S, Lega Nord, Ncd, Sel, Conservatori e Riformisti, Udc, Scelta Civica e Area Popolare.
Per il mondo dello spettacolo, sostegno da Rosario e Beppe Fiorello a Giorgia, Nek e Negramaro. Al coro si uniscono, tra i tanti, su Twitter anche Sergio Caputo (“Ad uno dei beni italiani più credibili #resistANSA”) ed Eugenio Finardi (“Ora e sempre #resistANSA”), oltre ai comici Giovanni Vernia e Pinuccio (“#resistANSA uno dei pochi presidi di informazione”). (Ansa)
Oggi assemblea dei giornalisti, mentre sul web è un mare di solidarietà