I pirati della rete si professano difensori dell’ambiente. Salvo il server, niente danni

Anonymous attacca il sito della Regione Puglia

AnonymousBARI – Il sito istituzionale della Regione Puglia è stato attaccato da Anonymous nella notte tra sabato e domenica scorsi, ma gli autori dell’attacco – spiegano dalla Regione – non sono riusciti ad accedere ai server. L’attacco è stato quindi respinto e non sono stati provocati danni al database, anche se il sito è stato per alcune ore inaccessibile.
“Ops… abbiamo cliccato su ‘delete database’ #Lulz Sorry regione.puglia.it #Death”, ha scritto Anonymous sul suo blog.
Anonymous sul suo portale spiega che l’attacco al sito della Regione Puglia rientra nella rivendicazione per una politica energetica che rispetti l’ambiente (#OperationGreenRights), e punta il dito contro il gasdotto Tap (Trans Adriatic pipeline), che porterà metano dall’Azerbaijan all’Italia, approdando su una spiaggia del Salento, a Melendugno (Lecce), tra molte polemiche degli ambientalisti. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha chiesto al governo di spostare l’approdo a Brindisi.
“Anonymous & LulzSec – si legge nella firma dell’articolo in cui si spiega l’attacco al sito dell’ente – rivendicano il loro No alla costruzione del gasdotto in Puglia”.
“Se nell’Adriatico troviamo le petroliere – scrive Anonymous – nel Mediterraneo il nostro Governo, agevolato da una mancanza politica nel territorio (Brindisi e dintorni), insieme a quello russo, si è prestato ad iniziare una installazione di tubi lunga km fin alla Russia per il trasporto di Gas”.
Anonymous esorta poi “i cittadini della zona a mobilitarsi per prevenire una distruzione del paesaggio Pugliese, a dire No al Governo e a scegliere per la propria regione quali politiche adottare e quali infrastrutture adoperare”.
Gli hacher parlano poi delle trivellazioni e dicono che “sul piano petrolifero il nostro Governo si cimenta a stuprare risorse naturali limitate e a distruggere luoghi e faune che rendono il nostro pianeta unico nel sistema solare”.
“Basta – concludono – distruggere il mare già turbato dalle vostre petroliere e dalle imbarcazioni”. (Ansa)

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