ROMA – Oltre al giornalista calabrese Michele Albanese, tra i nuovi Cavalieri della Repubblica Italiana c’è anche la giornalista campana Amalia De Simone. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito, motu proprio, le quaranta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a “donne e uomini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza”.
“Esempi – sottolinea la Presidenza della Repubblica – presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani”.
Amalia De Simone, 43 anni (Napoli), ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “Per il suo coraggioso impegno di denuncia di attività criminali attraverso complesse indagini giornalistiche”.
Giornalista del Corriere.it e direttore di Radio Siani, l’emittente anticamorra di Ercolano. I suoi reportage fanno luce sulla Terra dei fuochi e sul clan dei Casalesi nonché sugli immigrati irregolari del litorale Domizio, tra i quali ha messo le sue basi la mafia nigeriana. Ha vinto riconoscimenti nell’ambito del premio Cronista dell’Anno. Ha ricevuto inoltre vari premi tra cui il Premio Cutuli per la sezione Stampa Nazionale.
“Con la nomina di Michele Albanese, responsabile Fnsi per la legalità, e di Amalia De Simone a Cavalieri della Repubblica – commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti – il presidente Sergio Mattarella riconosce il coraggio civile di due giornalisti con la schiena dritta e, come già avvenuto con il riconoscimento della stessa o onorificenza a Paolo Borrometi e Federica Angeli, richiama l’attenzione sul fenomeno preoccupante dei cronisti minacciati, costretti a vivere sotto scorta e che lavorano in zone ad alta densità criminale”.
Secondo i vertici del sindacato dei giornalisti, inoltre, “il presidente della Repubblica va ringraziato per aver riproposto, con due nomine che hanno anche un alto significato simbolico nella battaglia per la libertà dell’informazione e dei cronisti, un tema sul quale la Fnsi chiede da tempo un intervento deciso del Parlamento, dove, purtroppo, sono finite su un binario morto le proposte di legge di riforma della diffamazione e il contrasto alle cosiddette querele temerarie. Anche per questa ragione, il sindacato dei giornalisti ha avviato una mobilitazione per i cronisti minacciati”. (giornalistitalia.it)
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