BOLZANO – «Ieri non avete trovato in edicola il giornale “Alto Adige” per uno sciopero indetto all’unanimità dalla redazione dopo un incontro avuto nella mattinata di martedì con i rappresentanti aziendali”.
Così il Cdr della testata, in un comunicato sindacale pubblicato sul quotidiano, tornato in edicola dopo un giorni di assenza, spiega i motivi dell’astensione.
«Nel corso della riunione – incalza il Comitato di redazione – è emersa la volontà dell’azienda di intaccare sensibilmente i livelli retributivi dei giornalisti a fronte di un minimo disavanzo provvisorio evidenziato nel primo semestre. In realtà i giornalisti dell’Alto Adige (la cui redazione ha già subito con il gruppo Espresso un pesantissimo taglio di organico negli anni passati) rischiano di dover pagare di tasca propria strategie aziendali poco felici».
«L’editore, che ha rilevato l’azienda con il bilancio in attivo, – prosegue il Cdr – ha ritenuto di acquisire altri media in lingua italiana scegliendo di caricarne i costi sulla società editrice Seta spa. Sempre lo stesso editore ha poi deciso unilateralmente strategie aziendali che non hanno dato i risultati auspicati».
«Invece di attuare strategie correttive, – si legge, ancora, nel comunicato sindacale – l’azienda ha pensato di mettere le mani nelle tasche dei dipendenti. La tipografia da qualche mese è stata messa in regime di solidarietà ed ora ci è stato comunicato, con toni inaccettabili, che verranno chiesti sacrifici economici anche ai giornalisti. In questo contesto l’azienda si sta dimostrando assolutamente insensibile a tutelare la redazione che rappresenta, con il suo lavoro e la sua professionalità, un patrimonio, in grado di garantire, quotidianamente, un prodotto informativo di qualità».
«L’assemblea dei giornalisti – conclude il Cdr – ha inoltre deciso di non riconoscere in futuro come interlocutore il consulente esterno scelto dall’azienda, che ha usato toni e modi lontani dalle buone maniere». (giornalistitalia.it)
Il Cdr: “I giornalisti rischiano di dover pagare strategie aziendali poco felici”