TRIESTE – Non c’era occasione migliore della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che si celebra oggi in tutto il mondo, per annunciare il vincitore del Premio Unicef “I Nostri Angeli”, promosso da Unicef Italia e Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, nell’ambito del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta. Il riconoscimento, introdotto per valorizzare la testata giornalistica che più si è distinta nei temi legati alla tutela dell’infanzia nel mondo, in questa terza edizione è stato assegnato all’agenzia giornalistica Ansa e verrà consegnato al direttore Luigi Contu, giovedì 22 giugno al Politeama Rossetti di Trieste, nell’ambito della Serata “I nostri Angeli”.
L’annuncio è stato dato dal portavoce dell’Unicef Italia, Andrea Iacomini, e dal presidente della Fondazione, Daniela Luchetta, «per aver contribuito in maniera determinante all’affermarsi, nel nostro Paese, di una cultura dell’altro che, attraverso la conoscenza di fatti lontano da noi, si pone quotidianamente lo scopo di infrangere il muro di indifferenza che troppo spesso allontana i cittadini dalla conoscenza delle storie di tanti, troppi bambini ancora invisibili del pianeta. Ansa è divenuta, di giorno in giorno, un alleato insostituibile nella difesa dei diritti intangibili dell’infanzia».
«Ci sono molti modi per raccontare la storia: ci sono le parole e le testimonianze, ci sono le immagini che attraversano il tempo e si intrecciano con la memoria – ha dichiarato Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef Italia – L’agenzia giornalistica Ansa da sempre rappresenta tutto questo, prestando particolare attenzione ai più piccoli, ai bambini, a coloro che troppo spesso rimangono lontani dai riflettori senza avere alcuna voce e alcun diritto».
«È motivo di grande soddisfazione e orgoglio premiare, insieme all’Unicef, il lavoro svolto quotidianamente dall’Ansa – ha sottolineato Daniela Luchetta, presidente della Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin – Quest’opera meritoria rientra pienamente nelle finalità che hanno contraddistinto il lavoro della Fondazione in oltre 20 anni di storia e illumina l’attività di enti e associazioni che ogni giorno sono impegnati a favore dei più indifesi: i bambini, a qualsiasi latitudine del mondo».
Ansa, ovvero Agenzia Nazionale Stampa Associata, è la prima agenzia di informazione multimediale in Italia e la quinta al mondo, fondata a Roma nel 1945. Ogni giorno ospita tre edizioni dei notiziari regionali. Strutturata come una cooperativa di 36 soci editori dei principali quotidiani italiani, ha lo scopo di raccogliere e trasmettere notizie sui principali avvenimenti nazionali e mondiali. A tal fine l’Ansa ha 22 sedi in Italia e 81 uffici in 78 altri paesi.
L’Ansa trasmette oltre 3.500 notizie e più di 1.500 foto al giorno inviate ai mezzi di informazione italiani, alle istituzioni nazionali, locali ed internazionali, alle associazioni di categoria, ai partiti politici ed ai sindacati. L’Ansa trasmette notiziari nazionali, locali e specifici per settore. Oltre ai notiziari in lingua italiana l’Ansa trasmette i propri notiziari in lingua inglese, spagnola, tedesca, portoghese e in arabo. Dal 1996 l’Ansa è stata la prima agenzia in Italia a diffondere notizie tramite Sms. Dal 2009 il presidente Ansa è Giulio Anselmi, già direttore dell’Agenzia dal 1997 al 1999.
Il premio Unicef è un importante riconoscimento all’Ansa e un’occasione per richiamare l’occasione sugli oltre 150 milioni di bambini sul pianeta sono costretti ad impieghi che mettono a rischio la loro salute e li condannano ad una vita senza svago né istruzione.
I dati dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro sul lavoro minorile tracciano un quadro agghiacciante: nel mondo 74 milioni di bambini sono impiegati in forme di lavoro pericoloso e nel lavoro di strada, cercando di sopravvivere nelle metropoli asiatiche, latino-americane e africane, attraverso la raccolta di rifiuti da riciclare o vendendo cibo. Senza dimenticare lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali, che si stima coinvolga un milione di bambini, e il lavoro domestico e familiare che, per la sua invisibilità, sfugge alle valutazioni statistiche e si trasforma spesso in una schiavitù fatta di sopraffazione, violenza e abuso. (giornalistitalia.it)