ROMA – «Andiamo avanti facendo i passi necessari in condivisione con tutte le realtà che chiedono e pretendono attenzione». Lo ha sottolineato il sottosegretario di Stato con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, in occasione del Consiglio nazionale Uspi su “L’informazione del XXI secolo”, che si è svolto oggi a Roma, in forma aperta, nella prestigiosa sala delle conferenze del Centro Studi Americani di via Michelangelo Caetani.
Barachini ha affermato, tra l’altro, che «le risorse e il sostegno all’informazione e all’editoria vanno aumentati, non modificati né diminuiti. Il Governo deve dare risposte ai cittadini indicando come le risorse vengono investite» aggiungendo che, «in quest’ottica di rinnovamento e sviluppo, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria può e deve contribuire interrogandosi su ciò che è stato fatto e capendo cosa resta da fare. Un anno di internet equivale a 7 anni nella fase pre-internet. Se questo è vero, anche per l’informazione occorre fare una riflessione collettiva sulle radici che poi ci porteranno avanti».
Dicendosi particolarmente felice di essere stato partecipe all’evento dell’Unione Stampa Periodica Italiana, «perché riconosce l’importanza del dibattito e del confronto con le associazioni del settore», Barachini, ha ricordato gli obiettivi prioritari della sua azione di governo: «difesa del pluralismo informativo e del patrimonio culturale, attraverso il sostegno alle realtà che collaborino al recupero dell’affidabilità, della credibilità, della reputazione del settore editoriale-giornalistico, anche sul fronte digitale, contrastando le fake news» e «contributo allo sviluppo del settore, implementando le misure di sostegno economico finalizzate a prosperare nell’attuale assetto di mercato». A giudizio del sottosegretario all’informazione e all’editoria è fondamentale, tra l’altro, «finanziare i progetti editoriali volti a favorire la diffusione delle informazioni multimediali e delle tecnologie digitali, inserire nuove professionalità nel mondo del lavoro, con attenzione particolare ai giovani e all’autoimprenditorialità delle donne».
Al Consiglio nazionale dell’Unione Stampa Periodica Italiana, presieduto da Antonio Delfino e con in testa il segretario generale Francesco Saverio Vetere, il vicesegretario Sara Cipriani e il delegato ai rapporti con le istituzioni Alessandro Astorino, erano tra l’altro presenti il vice segretario generale del Senato, Federico Silvio Toniato, e una delegazione della Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, guidata dal segretario generale Carlo Parisi e composta dai consiglieri nazionali Demetrio Crucitti, Giuseppe Mazzarino, Raffaella Salamina, Piercarlo Sommo e Carola Vai. Presente anche una delegazione di studenti del Corso di Storia della Stampa periodica italiana tenuto all’Università “La Sapienza di Roma” dal segretario generale dell’Uspi.
«Il 2022 – ha ricordato in apertura il presidente dell’Uspi, Antonio Delfino – è stato un anno complesso. Veniamo da anni molto complessi, in realtà. In questi anni la trasformazione del sistema editoriale è proceduta in modo svelto. Durante questo lungo 2022 sono stati rinnovati anche organi sociali Uspi, valorizzando i nuovi mezzi, ma anche i componenti storici del settore».
Carlo Parisi, segretario generale della Figec Cisal, nel sottolineare «la drammatica condizione in cui si trova l’editoria italiana, con il sistema tradizionale in profondo rosso e il nuovo mondo del web che, tranne alcune virtuose realtà, stenta a decollare», ha richiamato l’attenzione del sottosegretario all’informazione e all’editoria sulla «inderogabile necessità di tutelare e sostenere il giornalismo professionale di qualità, la comunicazione e la cultura in generale che, oggi, non possono essere più governati da logiche e riti anacronistici, ma devono tenere conto di un pluralismo sindacale e contrattuale che non può che far bene alla democrazia del nostro Paese».
Parisi ha ricordato, tra l’altro, che lo stesso “contratto nazionale di lavoro giornalistico e per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e on line e nazionale no profit”, siglato nell’ottobre 2020, che sarà assorbito dal nuovo contratto Figec Cisal – Uspi, è nato in una situazione di emergenza pandemica ed economica per far emergere il lavoro nero e irregolare e dare dignità ai lavoratori e sostenibilità alle aziende».
«Per questo – ha sottolineato Parisi – l’appello che rivolgo al sottosegretario Barachini è quello di continuare ad ascoltare e tutelare tutti. Nessuno in questo Paese deve rimanere indietro, nessuno deve sentirsi escluso, tutti – soprattutto i giovani – devono tornare a credere che il merito è un valore non un freno».
I temi di ricerca e sviluppo sono stati, invece, al centro dell’intervento di Gianluca Busi, Technology pusher 22HBG, partner tecnologico Uspi. La nuova strada per valorizzare realmente il lavoro editoriale – ha spiegato – è quella di digitalizzarsi e comprendere l’unicità dell’informazione locale: «Le realtà locali danno le notizie locali, solo voi potete valorizzare questi tipi di contenuti. Voglio spingervi ad usare i servizi tecnologici, a sperimentare. Non sono i costi che vi cambiano, ma è la vostra capacità di modificare la mentalità e l’utilizzo del vostro tempo di lavoro. Ognuno di voi copre un pezzettino, siete unici. Google è generico. Voi siete un unicum e il digitale vi permette di valorizzarlo».
Nelle conclusioni, Francesco Saverio Vetere ha ricordato che «prima di tutto, è necessario chiarire che è importante per Uspi mettersi all’ascolto del mondo. Avere la capacità di analizzare fenomeni, vederli e capirli. Dobbiamo prestare l’orecchio e vedere che sta cambiando la produzione di contenuti. Non sta più tanto nell’editoria tradizionale ma si sta spostando su altri canali, su altre forme di informazione. Se ci mettiamoci in ascolto e cerchiamo di leggere la realtà, non possiamo non vedere questo».
«Pensiamola bene e pensiamola insieme, perché – ha sottolineato Vetere – su questo il Consiglio Nazionale deve riflettere: i giornali cartacei sono in crisi e stanno crollando. Lo dicono i numeri. Questo settore sta andando giù e sta facendo la fine progressivamente del vinile nella musica. Il settore va da un’altra parte. Qualunque sia il mezzo, quale sarà la costante? La libertà degli imprenditori di fare impresa e il lavoro, perché in ogni caso va disciplinato e protetto, a Costituzione vigente, il lavoro deve essere garantito secondo l’art. 36. Quindi l’Uspi queste due cose non le può lasciare a nessuno».
La registrazione video dei lavori del Consiglio nazionale Uspi e il dibattito che ne è seguito, ricco di interessanti spunti, offerti tra gli altri dagli interventi dei giornalisti Giuseppe Mazzarino e Pier Carlo Sommo, consiglieri nazionali della Figec Cisal, che si sono soffermati sull’evoluzione della professione, la formazione e le varie sfaccettature dell’informazione e della comunicazione, saranno presto integralmente visibili. (giornalistitalia.it)
Irene Vitale