Laurea honoris causa dall’Università Piemonte Orientale, cerimonia a Vercelli

Alberto Angela filosofo: “Non me l’aspettavo”

Alberto Angela riceve la laurea honoris causa in Filosofia dal magnifico rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi

VERCELLI – «La filosofia è amore per la conoscenza, che è un mare immenso, e il nostro ruolo consiste nel portare la conoscenza a chi è rimasto in porto». Parola di Alberto Angela, giornalista e divulgatore scientifico, durante la lectio magistralis tenuta al Tetaro Civico di Vercelli, dove ha ricevuto la laurea honoris causa in Filosofia.
Una curiosità: la cerimonia, a cui si poteva assistere solo su prenotazione, da giorni aveva registrato il tutto esaurito. Vale la pena anche ricordare che l’onorificenza attribuita ad Alberto Angela segue il riconoscimento di cittadino onorario di Vercelli assegnato, un paio di mesi fa, a suo padre, Piero Angela.
La famiglia, in effetti, è originaria di questa provincia piemontese con la quale, pur trasferiti altrove per lavoro, gli Angela hanno mantenuto solidi legami di amicizie e di ricordi. Un rapporto con la terra del riso che attraversa le generazioni.
Carlo Angela, padre e nonne di Piero e Alberto, era un medico, un politico aderente al movimento “Democrazia Sociale”. Per aver aiutato decine di ebrei a sfuggire alle persecuzioni nazifasciste, gli era stato conferito il titolo di “Giusto tra le nazioni”. Durante la prima guerra mondiale, Carlo Angela è stato il medico della Croce rossa italiana.
La laurea honoris causa ad Alberto Angela è stata conferita dall’Università del Piemonte Orientale. La proposta è venuta dal magnifico rettore Gian Carlo Avanzi e la motivazione è stata presentata dal professore di Storia medievale Alessandro Barbero.
«Sono sorpreso – ha commentato Alberto Angela “incoronato” dottore –, non me l’aspettavo. Filosofia significa “amore per il sapere” e, a dire il vero, programmi come “Passaggio a Nord Ovest”, “Ulisse”, “Meraviglie” e “Super Quark” sono nati per caso: volevamo divulgare le nostre conoscenze, quelle mie e di mio padre, il nostro sapere, contrastando le false informazioni, le fake news. Perché la conoscenza è come il pane, va condivisa. Alla luce di questa laurea, spero, almeno in parte, di esserci riuscito». (giornalistitalia.it)

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