Sequestrato il video del pestaggio del giornalista Lai e del cameraman Campulla

Aggressione al campo nomadi: blitz dei carabinieri

Antonello Lai dopo l’aggressione subita al campo nomadi

Antonello Lai dopo l’aggressione subita al campo nomadi

CAGLIARI – Vivono almeno 13 persone di nazionalità bosniaca, fra i quali donne e minorenni, nel nuovo campo nomadi, non autorizzato, sorto alla periferia di Cagliari, lunga la strada statale 554. Nella notte le hanno identificate otto pattuglie dei carabinieri, che hanno compiuto controlli dopo l’aggressione subita ieri dal giornalista dell’emittente locale Tcs Antonello Lai e dall’operatore di ripresa Matteo Campulla, arrivati nel campo, di cui non si aveva ancora notizia, per documentare la situazione e intervistarne gli abitanti.
Gli inquirenti della compagnia di Cagliari hanno sequestrato il video girato ieri durante il pestaggio, cui hanno assistito anche alcune donne, per identificare i responsabili, probabilmente quattro uomini. Non è escluso che all’aggressione, costata al cronista un paio di settimane di cure, abbiano partecipato anche minorenni.
Durante il blitz notturno, cominciato all’1.30, i carabinieri hanno anche sequestrato due furgoni parcheggiati nel campo abusivo: constatato che erano privi di assicurazione, i militari li hanno fatti portare via dal carro attrezzi.
I nomadi che si sono installati lungo la 554, dopo che un precedente campo rom, abitato da 29 famiglie, era stato sgomberato nel luglio del 2012, vivono suddivisi fra una roulotte e cinque baracche. Una sesta era in fase di costruzione. (Ansa)

IL COMUNE: “MASSIMA ATTENZIONE”

La Giunta comunale di Cagliari condanna l’aggressione subita ieri mattina dal giornalista di Tcs Antonello Lai e dall’operatore di ripresa Matteo Campulla in un campo nomadi sulla strada statale 554 e assicura “massima attenzione alla zona in cui è avvenuto il fatto”.
“La sezione di vigilanza ambientale della polizia municipale ha già effettuato diversi sopralluoghi nell’area attigua alla 554”, assicura il Comune in una nota.
“Sono attivi i contatti con l’attività giudiziaria e coinvolgeremo la prefettura: quello che è certo è che non può sorgere un nuovo campo abusivo”. (Agi)

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