FIRENZE – Piena solidarietà e tutto il sostegno del sindacato unico ed unitario dei giornalisti della Toscana al collega Antonio Passanese del Corriere Fiorentino che ieri è stato aggredito mentre svolgeva il proprio lavoro a Firenze, da parte del presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, a nome di tutti gli organismi dirigenti e della Commissione toscana lavoro autonomo. Il collega, che stava parlando al telefono mentre era impegnato in un servizio su come i fiorentini stiano rispettando le norme per il contenimento del coronavirus, è stato apostrofato da un rider in bicicletta il quale gli ha augurato di ricevere “due colpi in testa”: una provocazione che il collega non ha raccolto.
Ma l’uomo, un cinquantenne con alle spalle episodi di spaccio di droga, è tornato indietro e, nonostante Passanese si fosse qualificato spiegandogli che, come lui, stava lavorando, lo ha aggredito con calci e pugni fino a quando non è stato soccorso da due nordafricani e, successivamente, dai carabinieri. Portato in ospedale gli è stata riscontrata una frattura ad una mano e ne avrà per 25 giorni.
“È intollerabile – dice il presidente Ast – che i cronisti, i quali già compiono un lavoro difficile e complesso in prima linea in questa situazione di emergenza, possano essere aggrediti senza motivo nel centro di Firenze.
Nel formulare al collega gli auguri più affettuosi per una pronta guarigione, il sindacato dei giornalisti toscani ha invitato il prefetto di Firenze, Laura Lega, e le forze dell’ordine a garantire lo svolgimento del lavoro dei giornalisti che, oggi più che mai, come riconosciuto anche in questa emergenza, è un bene prezioso e al servizio di tutti i cittadini”
Immediata la risposta del prefetto Laura Lega, che ha telefonato al presidente Sandro Bennucci esprimendo solidarietà al collega Antonio Passanese e all’intera categoria dei giornalisti. (giornalistitalia.it
Carlo Verna: “La sola colpa di fare il cronista”
«Oggi la categoria dei giornalisti e di tutti gli operatori dei media ha ricevuto parole di conforto e apprezzamento da Papa Francesco. Ma anche oggi, purtroppo, si è registrata l’ennesima aggressione ad un cronista la cui sola colpa era quella di camminare per strada e raccontare quello che accade in questi momenti terribili».
Lo afferma il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, sottolineando che “dopo le vie di fatto verso un giornalista da parte di un edicolante, per le quali i loro rappresentanti si sono apprezzabilmente dissociati, registriamo l’episodio di Firenze nei confronti del collega Antonio Passanese del Corriere Fiorentino e collaboratore dell’agenzia di stampa nazionale Italpress».
Esprimendo «tutta la solidarietà dell’Ordine dei Giornalisti», Verna si augura «che le riflessioni del Pontefice, cui rivolgiamo un pensiero carico di gratitudine sul valore sociale della comunicazione e di quanti ci lavorano, siano uno spunto ulteriore per una maggiore consapevolezza del ruolo che i giornalisti svolgono per informare i cittadini, soprattutto in situazioni di emergenza come quella che tutti noi stiamo vivendo». (giornalistitalia.it)
Il Cdr: “Un’aggressione inqualificabile durante il suo lavoro”
Il Comitato di redazione e la redazione del Corriere Fiorentino esprimono «la più piena e sincera solidarietà al collega Antonio Passanese, che ha subito una aggressione inqualificabile durante il suo lavoro di giornalista».
«Per troppi anni – ricordano Cdr e redazione – la nostra professione è stata aggredita verbalmente, denigrata, e noi giornalisti siamo stati definiti anche sciacalli e puttane. Questo clima è il rumore di fondo che, in una situazione di crisi, ha forse creato la radice anche di questa aggressione».
«I giornalisti – sottolineano Cdr e redazione –invece, anche in questi giorni difficili per tutti i cittadini, provano solo a fare quello che gli viene comandato dall’articolo 21 della Costituzione: fornire ai cittadini gli strumenti di informazione e conoscenza utili per essere parte attiva nella nostra società. Ad Antonio non solo solidarietà ma anche tutto il sostegno possibile». (giornalistitalia.it)