PONTIDA (Bergamo) – Giornalisti nel mirino dei militanti della Lega, oggi, al tradizionale raduno di Pontida. Fischi e insulti a Gad Lerner e aggressione ad Antonio Nasso, videomaker e collaboratore del quotidiano “la Repubblica”, al quale con un pugno è stata spaccata la telecamera sotto il palco della manifestazione di Pontida.
“Ebreo, comunista, straccione, tornatene a casa”, “Merda, merda, sei un buffone. Ti facciamo mangiare merda”, gli insulti rivolti a Lerner dai militanti del Carroccio, mentre Antonio Nasso faceva solo il suo lavoro cercando di raccogliere le testimonianze della base leghista. In particolare, avendo ascoltato un militante urlare “Mattarella mafioso”, si era avvicinato per riprenderlo ricevendo, per contro, insulti e minacce: “Sei qua a rompere i coglioni, vattene, se no ci incazziamo”. Fin quando un altro militante della Lega è passato alle vie di fatto.
La Direzione de “la Repubblica” esprime solidarietà «al collega Antonio Nasso aggredito a Pontida mentre faceva il suo lavoro di cronista e al nostro editorialista Gad Lerner, insultato con grida antisemite al raduno leghista. Ancora una volta – afferma il quotidiano – dobbiamo registrare un attacco alla stampa inaccettabile in un paese democratico. La libertà di informazione è un diritto che va difeso da qualsiasi tentativo di intimidazione. Tutti i giornalisti di Repubblica sono vicini ad Antonio e a Gad che continueranno a fare il loro lavoro senza paura».
«La Repubblica – aggiunge il direttore Carlo Verdelli – si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile».
Il Comitato di redazione, dal canto suo, denuncia che «al raduno leghista di Pontida è andata in scena l’ennesima dimostrazione di qual è la concezione di democrazia e di stampa libera diffusa tra dirigenti e militanti del partito guidato da Matteo Salvini». La Redazione di Repubblica «abbraccia Gad e Antonio. Come loro, ciascuno di noi continuerà a svolgere il proprio lavoro senza se e senza ma. Nessuna intimidazione può fermare il diritto-dovere di informare e di raccontare».
Già, il 7 settembre scorso, il Comitato di redazione de “la Repubblica” aveva scritto «all’ormai ex ministro Matteo Salvini che continua a scambiare per insulto personale il diritto di cronaca e di critica» assicurando che “i cronisti di questo giornale si svegliano ogni mattina con un unico obiettivo: quello di trovare e verificare notizie. È pazienza se a qualcuno questo non sta bene».
«Grande preoccupazione per il clima di intimidazione e minacce verso i giornalisti che si è creato al raduno della Lega a Pontida, dove è stato aggredito il giornalista di Repubblica Antonio Nasso ed è stato pesantemente insultato Gad Lerner» viene espressa dal presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna.
«Tutto ciò – afferma Verna – è inaccettabile e mi aspetto che, anche per placare gli animi, venga espressa solidarietà anche dai leader della Lega, in particolare da chi è iscritto all’Ordine dei giornalisti».
«Le urla antisemite contro Gad Lerner a Pontida – afferma Debora Serracchianbi (Pd) – sono la parte più inquietante dell’aggressione leghista alla stampa. Il razzismo è uno dei peggiori sentimenti che Salvini ha contribuito a sdoganare dal Viminale: è un bene che si sia autoespulso dagli organi dello Stato».
Per la deputata «l’insulto volgare e personale è il metodo ordinario della politica leghista e Salvini lo copre e lo incoraggia, come nel caso delle offese al Capo dello Stato. Stiamo attenti perché le parole spesso sono davvero pietre».
«È raggelante – conclude la Serracchiani – sentire la voce che accusa Lerner di essere “ebreo, no italiano”, e non sentire una parola di condanna dai vertici della Lega. Pare simbolico che ciò accada nella Giornata europea della cultura ebraica».
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, nell’esprimere «solidarietà al giornalista videomaker di Repubblica Antonio Nasso, aggredito da un militante della Lega durante il raduno di Pontida per il solo fatto di aver posto delle domande, e al collega Gad Lerner, accolto dai manifestanti con urla e insulti anche a sfondo razzista», denuncia che «dal momento che le aggressioni sono documentate, ci attendiamo che gli autori siano identificati, fermati e sanzionati in modo adeguato».
«Il clima di odio che si respira, non solo nei confronti dei cronisti, – evidenzia la Fnsi – ha raggiunto livelli preoccupanti. Il sindacato dei giornalisti auspica che le forze politiche accolgano i ripetuti appelli ad approvare norme specifiche a tutela del diritto-dovere di cronaca e degli operatori dell’informazione e, in generale, a promuovere a tutti i livelli un uso del linguaggio che consenta di disinnescare quella cultura dell’intolleranza che è la causa principale di episodi come questi e troppi altri».
«Interviste, domande, riprese – afferma, infine, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti – fanno parte della quotidiana attività giornalistica che racconta i fatti intorno a noi. Alle richieste dei giornalisti si può rispondere ed è possibile anche stare zitti. Di certo non è legittimo insultare, minacciare o, addirittura, coprire o colpire telecamere, microfoni e taccuini».
Nell’esprimere solidarietà ai colleghi Gad Lerner e Antonio Nasso «oggetto di aggressioni sul pratone di Pontida, in provincia di Bergamo, in occasione del meeting che ha riunito i vertici della Lega e migliaia di suoi simpatizzanti», il presidente dell’Alg, Paolo Perucchini, denuncia che «insulti e aggressioni alla libera stampa non possono fare parte della cultura di chi sostiene una forza politica che ambisce a guidare un Paese democratico, perché la libera informazione è un valore inalienabile e in Italia è tutelata dalla Costituzione». (giornalistitalia.it)