BRUXELLES (Belgio) – La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) e la sua affiliata, l’Associazione afghana dei giornalisti indipendenti (Aija), condannano l’assassinio del giovane giornalista freelance Yama Behroz, avvenuta il 18 settembre a Faizabad, capitale della provincia di Badakhshan nel nord dell’Afghanistan.
Secondo quanto riferito da polizia e stampa locale, Behroz, diventato da poco giornalista, è stato ucciso da un ordigno artigianale posizionato e fatto esplodere davanti alla sua abitazione. Gli assassini avrebbero chiamato da fuori il giovane, facendogli aprire la porta. Quindi, l’esplosione.
La polizia ha dichiarato che resta, a tutt’oggi, sconosciuto il movente dell’attentato e che è stata avviata un’indagine, specificando che nessun gruppo ha rivendicato l’assassinio del giornalista.
L’Associazione afghana dei giornalisti indipendenti e la Federazione internazionale dei giornalisti sollecitano, dunque, “il governo e le autorità dell’Afghanistan ad agire rapidamente per rintracciare gli autori dell’omicidio e punirli quanto prima”.
“La sicurezza in Afghanistan ha visto qualche miglioramento negli ultimi tempi, – fa notare l’Ifj – ma senza adeguati piani del governo e azioni mirate a garantire la sicurezza dei giornalisti, la situazione va deteriorandosi rapidamente”.
Quest’anno l’Ifj ha registrato due omicidi di giornalisti in Afghanistan, mentre nel 2014 ne ha registrati nove, tra cui l’omicidio di Palwasha Tokhi Miranzai, che è stato brutalmente assassinato a casa dopo il ritorno in Afghanistan dalla Thailandia, dove aveva completato gli studi di giornalismo.
Il Comitato per la sicurezza dei giornalisti afghani ha, inoltre, registrato almeno 39 casi di minacce e violenze contro i giornalisti nella prima metà del 2015, un numero inferiore rispetto a quello registrato nella prima metà dello scorso anno.
L’Ifj chiede al governo afghano di investigare sull’omicidio del giovane giornalista