KABUL (Afghanistan) – E’ allerta in Afghanistan per la sicurezza dei giornalisti: solo due giorni fa Reporter senza frontiere aveva pubblicato una nota sul Paese, dove ieri è stata uccisa la celebre fotografa tedesca dell’Associated Press Anja Niedringhaus. Suoi alcuni scatti che hanno fatto il giro del mondo, tra cui la celebre e struggente foto del soldato con le mani sull’elmetto, divenuta il simbolo della strage di Nassiriya.
Reporter Senza Frontiere aveva reiterato l’appello alle autorità per rafforzare il dispositivo di sicurezza e protezione dei giornalisti, in vista della consultazione elettorale di domani. La raccomandazione era rivolta in particolare a quei cronisti che intendevano seguire il voto nei seggi elettorali delle province, come appunto quella di Khost teatro oggi del tragico agguato contro le due giornaliste di Ap.
“I pericoli per i giornalisti – sottolinea Rsf – sono decisamente cresciuti nelle recenti settimane. L’omicidio di Nils Horner, un reporter svedese, in pieno giorno l’11 marzo e gli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile dimostrano che i nemici della libertà di stampa vogliono imporre un clima di terrore e sabotare il processo democratico”.
E sono già almeno 8 i giornalisti uccisi dall’inizio dell’anno in tutto il mondo, stima ancora Rsf, che annovera solo i casi che l’organizzazione riesce a verificare. Lo scorso anno i cronisti uccisi sono stati 76, con il conflitto siriano che ha reclamato 11 vite, poco al di sotto del dato record del 2012, quando le vittime furono 88.
Nel suo ultimo rapporto sul 2013, Reporter Senza Frontiere ha poi messo in guardia sull’aumento vertiginoso dei rapimenti. Il dato è più che raddoppiato nell’ultimo anno: da 38 nel 2012 a 87 nel 2013.
Uccisa ieri la fotografa dell’Ap Anja Niedringhaus, l’11 marzo il reporter Nils Horner