In mostra a Fano gli straordinari scatti del maestro pesarese celebrato da Dario Fo

Adriano Gamberini, l’anima nelle sue fotografie

La foto, scattata in Pakistan da Adriano Gamberini, che apre la mostra “L’anima altrove”

FANO (Pesaro – Urbino) – Qualcuno potrebbe pensare: vista una, viste tutte. Non è così, perché ogni nuova esposizione delle fotografie scattate, con l’anima, da Adriano Gamberini da Pesaro – così lo ha immortalato Dario Fo, che nel 2007 tenne a battesimo una delle sue mostre – è un’esperienza capace di suscitare emozioni sempre diverse. Capiterà anche stavolta a quanti avranno la possibilità e la fortuna di visitare la mostra, non a caso intitolata “L’anima altrove”, ospitata a Fano, nella bella cornice di Palazzo Bracci Pagani (corso Matteotti 97), con il patrocinio del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano (ingresso libero fino al 15 luglio tutti i giorni, da martedì a venerdì dalle 21 a mezzanotte; il sabato e domenica dalle 18 a mezzanotte).
Sono 65 gli scatti che, nella città della Fortuna, guideranno il pubblico in un viaggio dentro l’umanità: le fotografie di Adriano Gamberini vengono da lontano, raccontano Paesi e colori diversi, rendono eterno un sorriso o una lacrima. Più spesso, uno sguardo – è qui che il sagace obiettivo del fotografo pesarese dà il meglio –, di quelli difficili da dimenticare.

Adriano Gamberini e il quadro che Dario Fo ha dipinto ispirandosi ad una sua foto

«Le mie foto sono incontri di vita. Incontri con gli sguardi, – ci conferma Adriano Gamberini – perché gli occhi parlano più di mille parole, ma soprattutto incontri con le emozioni, davanti alle quali mi sento come “costretto” a fermare, a catturare certi momenti per sempre. A volte penso di fotografare non ciò che vedo, ma ciò che provo».
Da “Lontano” a “Incontri”, passando per “Dialogo” e “Natura e figura”. Oggi, “L’anima altrove”. Perché questo titolo?
«Tutto possiede un’anima, – rivela Gamberini da Pesaro – ma bisogna percepirla, scovarla. Quel che cerco, appunto, di fare quando scatto è estrarre dall’immagine apparente, sia essa una persona, un oggetto o un paesaggio, l’anima. O, meglio, il soffio vitale che c’è in loro».
E l’altrove?
«L’altrove – incalza il maestro – è tutto ciò che esiste in un altro luogo, in un altro tempo, in un’altra cultura o civiltà. E non intendo solo in senso fisico, anzi “l’altrove” riguarda sopratutto l’aspetto metafisico della realtà, anch’esso sfuggente come l’anima».
Lei parla di luoghi, di paesaggi, ma, osservando le sue fotografie, si direbbe che ad incantarla siano soprattutto le persone…
«Verissimo. L’elemento fondamentale delle mie foto è sempre la persona, l’uomo, la donna, il bambino che incontro in uno dei tanti viaggi da un angolo all’altro del mondo, anche se in questa mostra ho esposto numerose foto di paesaggi, o meglio di “essenze” di paesaggi».

Un’altra intensa fotografia di Gamberini

Quel che è certo è che le fotografie di Adriano Gamberini «non sono le immagini di mondi belli e diversi, di gente insolita o di infanzie disperate. Le definirei, piuttosto, un’esplorazione degli stati d’animo, dell’umanità delle persone. Vado alla ricerca della spiritualità della vita al di là dell’immagine. Mi piace andare oltre l’immagine, oltre l’estetica». (giornalistitalia.it)

Chi è Adriano Gamberini

Nato a Sant’Angelo in Vado, Adriano Gamberini vive e lavora a Fano. Laureato in giurisprudenza, fotografa da anni, prediligendo il reportage.
Collabora con diverse riviste nazionali – “Gente Viaggi”, “Fotografare”, “Buon Gusto”, “Adriatico”, “Lo Specchio–La Stampa” e  sue foto sono state pubblicate nelle riviste “Oasis”, “Dove” e “Bell’Italia”.
Amnesty International ha voluto alcuni dei suoi scatti per la realizzazione del volume “Un arcobaleno all’orizzonte”, nonché per il calendario 2011 e per la tessera del 2014. Sempre nel 2014 il Musinf, il Museo della Fotografia di Senigallia, ha acquisito 22 sue foto.
Importante è l’incontro con il premio Nobel Dario Fo. Il Maestro stesso volle presentare la mostra fotografica di Gamberini che si tenne a Pesaro nel 2007 e rielaborò alcune foto scattate in Africa in un grande dipinto esposto poi nel 2012 a Palazzo Reale a Milano.
A Stoccarda, Milano, Padova, Bologna, Ancona, Pesaro, Tolentino le sue mostre personali più importanti, nonché nel 2016 a Cagli, la città dove ha vissuto fino al 1974.
Tra le sue pubblicazioni: “Natura e Figura” con presentazione di Tonino Guerra; “La Nuova Provincia bella” con presentazione di Leandro Castellani; “Altro Mondo” con presentazione di Dario Fo; “Incontri” con presentazioni di Dario Fo, Katia Migliori e Antonio Marchesi; “Cagli: storie di luce, acqua e pietra” con presentazione di Sandro Pascucci.

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