ROMA – Sono passati 25 anni da quando l’editore e presidente dell’Adnkronos, Pippo Marra, dopo avere adocchiato nello Studio Ovale dell’allora presidente degli Stati Uniti George Bush una copia del World Almanac, ebbe l’intuizione di farne la versione italiana. Dopo un quarto di secolo il Libro dei Fatti “è cresciuto, si è fatto conoscere, ha unito tradizione e innovazione, mantenendo la versione cartacea, accompagnandola alla parte digitale, diventando uno degli e book più scaricati in assoluto”, ha detto Alessia Lautone, direttore responsabile dell’Adnkronos, in occasione della festa per i 25 anni del volume, che ha riempito oggi gli spazi del Palazzo dell’Informazione a Roma.
Una serata che si è svolta alla presenza del ministro dell’Interno Angelino Alfano, di vari esponenti delle istituzioni, dello spettacolo, della cultura e del giornalismo, tra i quali il generale della Guardia di Finanza, Michele Adinolfi, Paolo Bonolis, Roberto Gervaso, il direttore di Rai1 Giancarlo Leone.
“Quello del Libro dei Fatti è straordinario giornalismo, non solo compilativo, ma che costruisce intorno ai fatti un racconto emozionante per chi legge”, ha detto Alfano, che nell’edizione 2015 del volume ha contribuito all’inserto speciale dedicato alla minaccia cyber.
Un quarto di secolo, ha sottolineato il ministro, “nel corso del quale è avvenuta la grande evoluzione digitale, quella che ha fatto della rete, di internet, il luogo del sapere universale”.
Il Libro dei Fatti è “un volume cartaceo, e per questo mi piace molto – ha detto Bonolis –. Un libro chiede tempo, a differenza di internet dove tutto corre veloce e la sua velocità ‘arrapa’, senza però dare soddisfazione. Si è soddisfatti solo se c’è la conquista, che si ottiene con il tempo, con la fatica dell’attesa”.
E a 25 anni di distanza, nonostante la velocità di internet e dei social, il Libro dei Fatti resta un successo “con 4 milioni di copie vendute, senza contare la versione digitale – ha chiarito Marra – anche grazie alla collaborazione con Autogrill, della quale si avvale da diversi anni. Io non sono un uomo digitale – ha evidenziato il presidente di Adnkronos – ma ho la spinta costante a fare delle cose nuove, e so che in questo momento l’editoria ha bisogno di molta fantasia e di un cambiamento, e le tante persone care che vedo qui mi spingono a fare di più”.
La collaborazione con Autogrill – “che non distribuisce solo cibo ma anche cultura”, ha detto Luigi Troiani, direttore responsabile affari istituzionali Europa del gruppo – dura ormai da diversi anni e ha portato a bandire il concorso “Racconti in Autogrill” per le migliori storie multimediali dedicate all’alimentazione in viaggio nell’anno dell’Expo, i cui vincitori sono stati premiati oggi nel corso della festa al Palazzo dell’Informazione.
“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta del premio – ha aggiunto Troiani – perché Autogrill non è più un ‘non luogo’, ma è la casa dei viaggiatori, con un’offerta di maggiore qualità del cibo, con prodotti stagionali e freschi. Siamo un gruppo presente in 30 Paesi con il 50% circa del fatturato in Nord America, e la capacità di vendere, oltre al cibo, 1,5 milioni di libri anche a quelli che di solito non li comprano”.
Tra i quattro milioni di lettori del Libro dei Fatti c’è anche Roberto Gervaso, che confessa di tenerlo “sul comodino, dove in gioventù tenevo il kamasutra, sostituito negli anni della maturità e della riflessione dalla Bibbia. Adesso ho il Libro dei Fatti perché contiene tutto quello che si dovrebbe sapere. Per questo – ha concluso – dovrebbero sostituire tutti i libri di scuola con il prezioso volume edito da Adnkronos”. (Adnkronos)
Il ministro Alfano: “È straordinario giornalismo”. 4 milioni le copie vendute