PRATO – Il giornalismo pratese perde uno dei suoi decani: si è spento, a 93 anni, Ubaldo Mascii, volto storico di Tv Prato, l’emittente in cui iniziò a lavorare nel 1988. E dove rimase, con la rubrica “Occhio alla civetta”, singolare e personalissima rassegna stampa, sino al 2011 quando, novantenne, decise che era ora di smettere.
Da raccontare la vita di Mascii, che ha dedicato la sua esistenza a due grandi passioni, il giornalismo e la fede. Dopo aver preso, giovanissimo, i voti sacerdotali, Ubaldo Mascii fu un prete convinto e preparato e arrivò ad assumere incarichi importanti all’interno dell’Azione Cattolica e nell’Opera diocesana di assistenza. Fu addirittura nominato canonico della cattedrale di Prato, con importanti funzioni in Curia. Contemporaneamente collaborò con alcuni quotidiani cattolici: una tra tutte, la gloriosa testata “L’Osservatore Toscano”.
Sino a che, nel 1957, decise – suscitando non poco scalpore nella sua comunità di fedeli e cittadini – di appendere la tonaca al chiodo: si era innamorato della donna che, poi, avrebbe sposato e da cui avrebbe avuto un figlio. Ma continuò sempre ad essere molto vicino alla Chiesa e alla fede cattolica.
All’origine, probabilmente, delle scelte di vita di Mascii, la tragedia di suo padre, vittima del rastrellamento dei nazisti il 7 e 8 1944: Ubaldo, giovanissimo, lo vide salire sul pullman che lo avrebbe portato al campo di concentramento dove, si dice, sarebbe morto prima della fine della guerra.
E’ morto a 93 anni uno dei volti storici di Tv Prato. Si tolse la tonaca nel 1957