ROMA – «Addio a Sandro Ceccagnoli, il più grande uomo macchina della storia del Tg1, bravo, simpatico, per bene, mi mancherà». Così, con un tweet, il direttore del Tg5 Clemente Mimun annuncia la scomparsa del giornalista Sandro Ceccagnoli. Domani avrebbe compiuto 81 anni.
Umbro di Città di Castello, dov’era nato il 24 settembre 1938, Ceccagnoli era iscritto all’Ordine dei giornalisti del Lazio, elenco Professionisti, dal 1 novembre 1965.
«È morto un grande giornalista – sottolinea Piero Damosso dal Tg1 Rai –, uno dei nostri maestri di servizio pubblico, lealtà, correttezza, serenità. Sandro era uno che non appariva mai perché è stato per molti anni il capo della macchina del Tg1, quella del coordinamento, della messa in onda macchina che ha portato il Tg1 ad essere il telegiornale più seguito, l’ammiraglia Rai. Sandro Ceccagnoli è stato leader nelle trasformazioni della testata, accompagnando i giovani, promuovendo le innovazioni, ma sempre nel rispetto della sua tradizione di autorevolezza e di pluralismo».
Amico e collaboratore prezioso di Albino Longhi, storico direttore del Tg1, Sandro Ceccagnoli resterà nella memoria dei colleghi come un maestro «dall’intelligenza non urlata, dalla capacità di ascoltare e di fare squadra come nello sport più pulito». (giornalistitalia.it)
“È morto un grande giornalista, maestro del servizio pubblico, anche se non appariva”