Scompare a 76 anni il primo Capo Ufficio Stampa del Consiglio regionale

La Calabria dice addio a Salvatore Santagata

Salvatore Santagata intervista l’on. Riccardo Misasi

CATANZARO – Lutto nel giornalismo calabrese: è morto, a 76 anni, Salvatore Santagata. Nato ad Acri (Cs) il 9 giugno 1937, era giornalista professionista iscritto all’Ordine dal 1 luglio 1964. Era malato da tempo.
Oltre a ricoprire, per 26 anni, il ruolo di Capo Ufficio stampa del Consiglio regionale della Calabria, sin dalla nascita della Regione e fino al momento della pensione, Salvatore Santagata aveva diretto per 23 anni il mensile “Calabria”, edito dalla massima assemblea elettiva calabrese.
Ha collaborato anche con quotidiani e riviste nazionali e locali e pubblicato i libri “Attualità del passato”, edito nel 1975 da Emr; con Rubbettino i volumi “Calabria senza futuro” (1996), “Itinerari calabresi” (1999), “Trent’anni di eccessi” (2002) e “Educazione alla legalità” (2004). Con Pellegrini aveva dato alle stampe il romanzo “La segretaria e l’onorevole” (2004).
“Esprimo, a nome del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria ma anche a titolo strettamente personale, – sono le parole del presidente dell’Ordine regionale Giuseppe Soluri – il profondo cordoglio per la morte di Salvatore Santagata. Si è spento un collega di grande qualità e spessore che ha rappresentato per decenni un punto di riferimento importante per il mondo giornalistico calabrese. Si spegne, con lui, una voce intelligente, colta ed autorevole che ha fatto da contrappunto a tante vicende calabresi degli ultimi decenni. Rivolgiamo alla famiglia di Salvatore Santagata un commosso saluto”.
Cordoglio viene espresso anche dal vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi.

Il cordoglio della Fnsi: è stato tra gli ispiratori della legge 150/2000

ROMA – Profondo cordoglio della Fnsi per la scomparsa del collega Salvatore Santagata, per oltre 26 anni capo ufficio stampa del Consiglio regionale della Calabria. E’ stato un grande promotore dell’attività di informazione nella pubblica amministrazione e forte assertore del ruolo giornalistico dell’addetto stampa.
In Fnsi molti lo ricordano come intelligente animatore di colleghi promuovendo parecchie iniziative nazionali nella sua regione e, a buon diritto, può essere riconosciuto come uno dei più importanti ispiratori della legge 150/2000 sulla informazione e comunicazione pubblica. La Fnsi si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi che lo hanno conosciuto e apprezzato.

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