DUBLINO (Irlanda) – Il giornalista e scrittore inglese Robert Fisk, che nel 2005 il “New York Times” aveva definito “probabilmente l’inviato di guerra più famoso al mondo», l’unico reporter occidentale ad avere intervistato Bin Laden, è morto venerdì scorso all’età di 74 anni dopo essere stato colto da un malore, un ictus, nella sua casa di Dublino. Fisk è stato ricoverato all’ospedale St. Vincent dove è deceduto poco dopo, come ha riferito “The Irish Times”.
Nato a Maidstone, nel Kent, il 12 luglio 1946, Fisk, dopo aver studiato giornalismo in Inghilterra e in Irlanda, cominciò la carriera a Belfast per il “Sunday Express”, per diventare poi nel 1976 inviato del “Times” dal Medio Oriente. Un decennio dopo divenne corrispondente dall’estero e inviato di guerra per “The Independent”.
Per 25 anni ha vissuto a Beirut. Ha seguito, fra gli altri eventi, in Libano la guerra civile (1975), in Afghanistan l’invasione dei sovietici (1979), il conflitto tra Iraq e Iran (1980-1988), l’invasione israeliana del Libano (1982) e le guerre balcaniche negli anni ’90, la prima (1990-’91) e la seconda guerra del Golfo Persico (2003). Parlava correntemente l’arabo e intervistò il leader di Al Qaeda Osama bin Laden tre volte, tra il 1994 e il 1997.
Tra i suoi libri pubblicati in italiano figurano: “Notizie dal fronte” (Fandango, 2003); “Cronache mediorientali. Il grande inviato di guerra inglese racconta cent’anni di invasioni, tragedie e tradimenti” (Il Saggiatore, 2006) e “Il martirio di una nazione, il Libano in guerra” (Il Saggiatore, 2010).
Robert Fisk ha ricevuto numerosi premi, riconoscimenti e onorificenze. È stato insignito sette volte del titolo di Giornalista internazionale dell’anno (British International Journalist of the Year award) nell’ambito dei premi della stampa britannica (British Press Awards), e due volte del titolo di Reporter dell’anno (Reporter of the Year award). Inoltre ha ricevuto dei riconoscimenti da Amnesty International nel 1992 per il suo servizio “The Other Side of the Hostage Saga”, nel 1998 per i suoi reportage dall’Algeria e nel 2000 per i suoi articoli sull’Operazione Allied Force in Jugoslavia.
Fisk ha ricevuto nove lauree honoris causa da università angloamericane. È stato insignito del Jacob’s Award per i suoi servizi sulla Guerra del Golfo; dell’Orwell Prize per il giornalismo nel 1999; del David Watt Prize per l’indagine condotta sul genocidio armeno del 1915 da parte dell’Impero Ottomano nel 2001; del Premio Martha Gellhorn per il giornalismo nel 2002; del Lannan Cultural Freedom Prize nel 2006; del Premio Internazionale Amalfi Coast Media Award nel 2011. (adnkronos)