TRIESTE – È morto nella notte tra domenica e lunedì Omar Monestier, direttore dei quotidiani Il Piccolo e Messaggero Veneto. Il giornalista ha avuto un malore mentresi trovava nella sua casa di Moruzzo, in provincia di Udine.
Nato a Belluno il 23 settembre 1964, giornalista professionista iscritto all’Ordine del Friuli Venezia Giulia dal 21 ottobre 1987, Monestier da quando aveva assunto, l’anno scorso, la doppia carica si alternava tra Trieste e il Friuli.
In precedenza era stato, dal 2012, direttore del Messaggero Veneto di Udine e Pordenone. Dopo un paio d’anni nel capoluogo friulano l’avventura a Il Tirreno di Livorno, per rientrare nel 2016 a Udine. Prima la sua carriera è stata tra il Veneto e il Trentino Alto Adige.
Gli esordi a Il Gazzettino, sotto la direzione di Giorgio Lago, dove rimane fino al 1990 quando – al termine di un contratto di sostituzione nella redazione di Belluno – è assunto come praticante dalla neonata Gazzetta delle Dolomiti. Divenuto professionista nel 1992, subito dopo l’esame di Stato passa nel maggio dello stesso anno alla Cronaca di Verona.
Nella città dell’arena ricopre l’incarico di vicecaposervizio della redazione Provincia e diviene, poi, caposervizio della cronaca cittadina fino al settembre 1994, quando lascia Verona per andare a Bolzano al Mattino dell’Alto Adige, con il ruolo di caporedattore. Rimane a Bolzano sino al 1997. Poi si dimette per assumere l’incarico di caporedattore della redazione trentina dell’Alto Adige.
Nell’agosto 1997 assume il ruolo di vicedirettore del Mattino di Padova. Incarico a cui, nel 2000, si aggiunge la vicedirezione della Tribuna di Treviso, fino alla nomina del nuovo vicedirettore Alessandro Moser. Nel maggio del 2000 diventa condirettore de Il Mattino di Padova, con ruolo di coordinatore delle testate collegate: La Tribuna di Treviso e La Nuova di Venezia e Mestre. Dirige Il Mattino di Padova dal giugno 2005 fino al marzo 2012. Da fine 2011 a marzo 2012 è anche direttore del Corriere delle Alpi di Belluno. Di lì a poco l’inizio della nuova vita nell’estremo Nord Est.
In tanti anni di giornalismo una cosa l’ha contraddistinto: quella voglia di conoscere e raccontare le terre che abitava. Aveva la voglia di spiegare i fatti ai lettori, in modo obiettivo e senza fare sconti a nessuno. Una perdita importante sotto l’aspetto professionale, ma anche sotto il profilo umano. Se ne va un direttore esemplare: serio, competente e attento al territorio. Curioso, acuto ed equilibrato, sempre pronto ad approfondire. Un vero giornalista, che concedeva a tutti il doveroso spazio ma che poi non temeva di manifestare apertamente le proprie idee.
Pochi giorni fa aveva lanciato le nuove piattaforme on line di Piccolo e Messaggero Veneto: «Il futuro del mondo dell’informazione è questo. Non sarà un passaggio semplice, ma dobbiamo crederci».
Omar Monestier lascia la moglie Sara e quattro figli. (giornalistitalia.it)
Renato D’Argenio
Caro Omar, hai remato tanto. Troppo
“Tu non mi daresti ragione nemmeno se ti pagassi”. Me lo ripetevi sempre, ma sapevi che non era così. Sapevi che ti dicevo quello che pensavo e alle volte non ti piaceva. O forse ti piaceva, ma non lo potevi confermare.
Avevi due giornali da portare avanti e le mie lamentele sugli organici, sulla gestione del sito e della carta non le potevi accettare: SEI il direttore.
“Vedi Renato siamo tutti sulla stessa barca e questa barca affonda. Dobbiamo remare il meglio possibile. Tutti assieme: è l’unico modo per salvare qualcuno e il giornale”. E tu remavi tanto. Troppo. Ma nonostante tutto avevi quasi sempre il sorriso (nelle tue giornate no eri davvero intrattabile) e quel tuo modo di fare da padre. L’hai pagata con la vita questa tua grande passione. La tua grande responsabilità. Mi dispiace Omar, davvero tanto. Davvero tantissimo. (r.d’a.)