Leonardo Sciascia lo definì “un uomo di pace”, mons. Petralia “un mansueto ribelle”

Addio Nino Barraco, sognatore per vocazione

Nino Barraco

PALERMO – Un giornalista che “sognava per vocazione”. Nino Barraco è morto ieri all’età di 92 anni. Le radici di Lercara Friddi, gli studi dai Salesiani, la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti e la lode, con la tesi sul “Rapporto tra il mondo giuridico e il mondo morale nel messaggio cristiano”.

Nino Barraco

Nato il 9 marzo 1930, giornalista pubblicista dal 25 novembre 1953, un cammino professionale durato quasi settant’anni. Padre di quattro figli. Nino Barraco è stato direttore responsabile di diverse riviste, a partire dalla testata “Voce cattolica”, presidente regionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, docente di Etica professionale all’Istituto superiore di giornalismo presso l’Università di Palermo, componente dell’ufficio stampa dell’Assemblea regionale siciliana.
Relatore in numerosi convegni, è stato autore di numerose pubblicazioni. In una particolare rubrica “La lettera”, il suo primo articolo “Il venditore di noccioline”, apparso su “Voce cattolica”, il 10 febbraio 1952, suonava già come una provocazione cui seguirà una vasta, ininterrotta pubblicistica: dalle pagine di “Poesia, amore, santità” (1960) a “Sognare per vocazione” (edizioni Compostampa, 2005) nel 50° di giornalismo.
Portavoce di una “notizia risorta”, è stato un grande estimatore di don Tonino Bello e padre David Maria Turoldo, che lo ringraziò per la pubblicazione del libro “Ho incontrato mio padre”.

Leonardo Sciascia

Una vocazione laica di fede, vertenza e contemplazione. Leonardo Sciascia definì Nino Barraco “uomo di pace”. Un vescovo, monsignor Giuseppe Petralia, che gli era stato maestro di giornalismo, “un mansueto ribelle”. Grande la stima nei suoi confronti da parte del cardinale Salvatore Pappalardo, di cui ha pubblicato discorsi e scritti. La sua professione vissuta per “collaborare alla speranza”. La sua una parola e una visione profetica.
Intervenendo al Convegno ecclesiale di Palermo (28-30 dicembre 1976) disse: «La Chiesa di Palermo non vuole essere a guardia dei cimiteri: non vuole essere a guardia di una fede disincarnata dalla realtà storica, giacché la sua tenda è in mezzo agli uomini, dove gli uomini lottano, soffrono e sperano insieme. Non vuole essere a guardia delle situazioni di privilegio, di potere, degli interessi, giacché Essa per prima, pur essendo povera, intende fare, ogni momento, il suo severo esame di coscienza per radicarsi nel cuore degli uomini come altare, comunione e servizio».

Mons. Salvatore Pappalardo

Nel 2015 il suo sguardo rivolto a Papa Francesco: «Grazie, Signore, per averci dato Papa Francesco, questa nuova Pentecoste della Chiesa, questo Papa piegato sui poveri e sulle loro ferite. Questo Papa che ci fa giurare sul futuro: “Lasciatevi sorprendere da Dio, abbiate il coraggio di essere felici!”». I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 23 marzo, alle 9 nella Chiesa di Regina Pacis, celebrati l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice.
Il direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali – Ufficio Stampa di Palermo, Luigi Perollo, e il Consulente ecclesiastico, diacono Pino Grasso, si uniscono al dolore dei familiari di Nino Barraco. Condoglianze anche dal Direttore e dalla Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)

Filippo Passantino

 

 

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