ROMA – E’ morta, vinta da una brutta malattia, a 78 anni, Mirella Poggialini, giornalista e critica televisiva di Avvenire, molto conosciuta anche come autrice della “Pagella” su Tv Sorrisi e Canzoni. Una grande critica dei programmi della tv, la migliore, sottolineano i colleghi del quotidiano cattolico. Che la ricordano con affetto e una stima infiniti: “‘Mi raccomando, quando scriverai della mia morte, non perderti in buonismi inutili o in giri di parole’, mi ripeteva. Mirella Poggialini era così: diretta, acuta e allergica ai teatrini”, scrive Gigi Rancilio su Avvenire, lui che di Mirella era “il capo”..
“A un certo mondo della tv, per anni, hai fatto paura – scrive ancora Rancilio –. Perché eri libera, scrivevi quello che pensavi e non cercavi di compiacerli. I più intelligenti ti stimavano proprio per questo (anche il Maurizio Costanzo dei tempi d’oro, col quale spesso hai fatto scintille) gli altri invece non si capacitavano che tu non cercassi qualche tornaconto o il successo. Non ti conoscevano. Ti vedevano come una signora catapultata ‘per caso’ nel mondo della tv e non sapevano che i tuoi studi d’arte, il tuo infinito amore per il cinema (per anni sei stata un valente critico e un sostegno del San Fedele di Milano) e i tuoi anni di assistente universitaria ti avevano regalato un bagaglio prezioso, utile per radiografare in profondità tanti programmi tv molto diversi”.
“Dall’alba a notte fonda vivevi con la tv accesa – continua Rancilio – . Anzi, con più tv accese sintonizzate su programmi diversi. Con la tecnologia litigavi spesso, ma non ti arrendevi. Ogni novità che potesse aiutarti a fare meglio il tuo lavoro doveva diventare tua. Perché per te, la televisione – tutta, dai programmi più insulsi a quelli più impegnativi – era lavoro. E il tuo lavoro era per te una missione…”.
l funerali di Mirella Poggialini si terranno mercoledì, 12 novembre, a Carpi, Pieve della Sagra, in piazza Re Astolfo, con partenza alle ore 10 dalla camera ardente dell’Ospedale di Carpi, in via Falloppia 7.
E’ morta a 78 anni per una malattia “la migliore critica televisiva italiana”