VIBO VALENTIA – Giornalismo vibonese in lutto per la scomparsa di Michele Garrì, storico corrispondente dalla città calabrese dei quotidiani Paese Sera e l’Unità e dell’Agenzia Giornalistica Italia. Aveva 83 anni e da tempo combatteva contro una brutta malattia.
Con Michele Garrì il giornalismo vibonese perde uno dei suoi interpreti più genuini. È stato il prototipo del cronista, un vero segugio della notizia, un maestro inarrivabile nelle sue intuizioni, nel senso che sapeva cogliere la notizia con una illuminazione che lo faceva sempre arrivare prima di tutti gli altri. Per tanti colleghi conoscerlo è stata una fortuna, lavorargli al fianco un’occasione di crescita. Conquistare la sua stima, un onore.
Mancherà quella scuola di giornalismo che si forgiava lungo le strade sterrate ed impervie, consumando suole di scarpe e fogli di carta: perché Michele Garrì, con il suo esempio, il suo indomito sentirsi cronista sempre e comunque (anche a dispetto di questa malattia che lo debilitava, ma non lo fermava), ci ha insegnato che non c’è migliore università che la strada, il confronto diretto con la gente, il misurarsi con il quotidiano.
Profondo cordoglio, a nome di tutti i colleghi calabresi, viene espresso da Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, che ne ricorda «le straordinarie doti umane e professionali. Attivamente impegnato, socialmente e politicamente, Michele Garrì è stato sempre – sottolinea Parisi – al fianco degli ultimi e contro ogni forma di sopruso e di illegalità in un territorio che lui ha raccontato con la competenza e la passione proprie dei nobili di cuore».
Michele Garrì lascia la moglie Anna Scalamogna e i figli Ivan e Melissa, anche lei giornalista. «Alla famiglia tutta – prosegue Parisi – le condoglianze e un sincero sentimento di vicinanza dei colleghi calabresi». (giornalistitalia.it)
Storico corrispondente dei quotidiani Paese Sera e l’Unità e dell’Agenzia Italia