Anche da direttore non ha rinunciato a raccontare fatti e problemi del nostro Paese

Addio Maurizio De Luca, 40 anni in cronaca

Maurizio De Luca

Maurizio De Luca

ROMA – Cordoglio nel mondo del giornalismo per la morte di Maurizio De Luca, scomparso ieri a Roma all’età di 71 anni. Nato a Firenze il 28 marzo 1943, era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 30 giugno 1970. Aveva esordito a “La Nazione” con un articolo sull’assassinio del presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, a Dallas. Nel quotidiano fiorentino  si era messo subito in evidenza scalando i gradini della carriera fino a capocronista.
Caposervizio a “Panorama” ed “Il Mondo”, nel 1979 aveva assunto la guida del servizio politico a “L’Espresso” divenendone prima caporedattore e successivamente vicedirettore. Sue le inchieste sula P2 e il crack Sindona. Nel 1988 il grande salto alla direzione dei quotidiani veneti  “Il Mattino di Padova”, “La Nuova Venezia” e “La Tribuna di Treviso”.
Cinque anni di esperienza nelle tre testate dell’Editoriale L’Espresso, quindi la promozione a direttore editoriale della Finegil e dell’agenzia Agl. Nello stesso gruppo, dal 2002 al 2004, De Luca ha diretto anche  “La Città” di Salerno. Grande appassionato di calcio, andato in pensione, nel 2010 aveva associato la professione all’amore per la sua squadra accettando la direzione del giornale on line  “Fiorentina.it”.
Vincitore dei premi giornalistici “Borsellino” e “ Nonino”, si è distinto anche per la sua produzione letteraria (ultimo lavoro “Vent’anni contro, dall’eredità di Falcone e Borsellino alla trattativa” scritto con Giancarlo Caselli e Antonio Ingroia). Lascia la moglie Gabriella, i figli Simona e Jacopo e quattro nipoti.
La Federazione Nazionale della Stampa sottolinea che “la scomparsa di Maurizio De Luca, a pochi giorni dalla perdita di due valenti giornalisti (Marcello Giannini e Stefano Campagna), allunga purtroppo la lista dei lutti nel giornalismo italiano. De Luca ha attraversato, con la sua vita professionale, i territori e le cronache del nostro Paese per quasi quarant’anni. Da Panorama a L’Espresso, ai giornali locali di questo gruppo, era diventato uno dei più profondi conoscitori della realtà nazionale, dei suoi problemi e dei fatti degli ultimi anni. Professionista dal ’72, si è occupato a lungo delle grandi storie di mafia e di politica. Giornalista accurato e sensibile lascia un grande vuoto tra tutti noi. Ai familiari, e ai colleghi che lo hanno conosciuto e stimato, il cordoglio della Fnsi”.

 

I commenti sono chiusi.