Giornalista del quotidiano la Repubblica, aveva 77 anni. I funerali venerdì a Roma

Addio Maria Pia Fusco, storica firma del cinema

Maria Pia Fusco

Maria Pia Fusco

ROMA – Lutto nel mondo del giornalismo cinematografico. È morta a Roma, dopo una malattia breve e fulminante, la giornalista Maria Pia Fusco, firma storica del quotidiano “la Repubblica”, che ha annunciato la notizia della scomparsa con un articolo firmato dalla collega Anna Bandettini che ne ricorda “la giornalista generosa che si era «adattata» anche all’era dei social pur non condividendone la superficialità, l’esperta di cinema che difendeva e sosteneva i giovani alle prime armi, la donna impegnata nelle battaglie civili”.
Nata a Roma l’8 luglio 1939, Maria Pia Fusco era giornalista professionista iscritta all’Ordine del Lazio dal 24 maggio 1983. «Era la “firma” di cinema più longeva di Repubblica – ricorda Bandettini – una giornalista discreta e poco narcisista anche se era stata inviata della redazione Spettacoli del quotidiano dove oggi noi colleghi la ricordiamo con l’affetto di anni e anni di lavori, discussioni, complicità, rabbie e risate: Maria Pia con l’immancabile sigaretta tra le dita, i capelli biondi lunghi, i golf e i pantaloni quasi sempre scuri e l’inseparabile agenda zeppa di numeri di telefono di registi e attori di tutto il mondo, tesoro prezioso per ogni giornalista che si rispetti, che lei, cordiale, gentile, generosa condivideva con chi le chiedeva un contatto, un numero di telefono, sempre disponibile, domenica e festività comprese, quando la redazione le chiedeva un pezzo “in emergenza”.
Maria Pia era una sicurezza: non diceva mai di no.a sua passione per il cinema era iniziata durante l’università, come sceneggiatrice. Le piaceva ed era brava a scrivere. Le prime collaborazioni sono con una serie di film erotici e siccome oltre a essere era una bella donna, era anche una donna spiritosa e ironica, ricordava quegli anni con humour, aneddoti divertenti, “proprio io che sono figlia di un carabiniere” diceva con autoironia, raccontando che lei era stata la figlia ribelle, lo spirito libero, quella che se n’era andata a Londra (e infatti parlava benissimo l’inglese in anni in cui non era così usuale)».
«Il cinema – ricorda ancora la Repubblica – è stata la passione, l’amore, il piacere, l’avventura intellettuale e professionale della sua vita, il luogo dove ha lavorato, l’arte su cui ha scritto fiumi di articoli condividendone le battaglie culturali, le novità produttive, il rinnovamento. E il cinema l’ha ricambiata con stima profonda e salde amicizie, molte con autentiche celebrità come Roman Polanski, Ken Loach, Bernardo Bertolucci. E a loro, come a tutto il cinema, ora mancherà quel suo sguardo complice, sensibile, aperto».
Per la Repubblica Maria Pia Fusco ha seguito per almeno tre decenni tutte le edizioni dei grandi festival Cannes, Venezia, Berlino, Londra, Marrakesh e intervistato i più grandi protagonisti del cinema, dagli italiani Fellini, Germi, Olmi, Bertolucci, Moretti, Sean Connery, Polanski.
Maria Pia Fusco lascia la figlia Camilla e due nipotini. I funerali saranno celebrati a Roma domani, venerdì 16 dicembre, alle ore 12, al Cimitero acattolico della Piramide via Caio Cestio, 6. (giornalistitalia.it)

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