FIRENZE – Lo scrittore e giornalista Leopoldo Paciscopi, critico e storico del cinema italiano, in particolare di quello muto, è morto a Firenze all’età di 92 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato da Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana. “Con Leopoldo Paciscopi se ne va una figura importante, un professionista impegnato e attento, sempre pronto a leggere e raccontare il mondo, attraverso ora la critica cinematografica, ora le cronache dei nostri giorni, che lo hanno visto per anni protagonista instancabile”, ha detto Giani esprimendo condoglianze alla famiglia.
Nato a Cavriglia (Arezzo) il 2 ottobre 1925, fin da piccolo Leopoldo Paciscopi viene introdotto dal padre Dario, attore del cinema muto, nel mondo letterario e artistico che fa capo al Caffè delle Giubbe Rosse a Firenze. Ed è in quel contesto che stringe rapporti di amicizia con Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Eugenio Montale, Romano Bilenchi, Alfonso Gatto.
Ha raccontato quella stagione nel libro “Giubbe Rosse e altri fogli di taccuino” (Il Ponte, 2002). Dal 1946 al 1952 Paciscopi è caporedattore responsabile del
settimanale “Toscana Nuova” di Firenze, dal 1952 al 1956 redattore e critico cinematografico del “Nuovo Corriere” di Firenze, dal 1956 al 1977 inviato speciale del quotidiano “La Nazione” di Firenze e de “Il Resto del Carlino” di Bologna.
Nel corso della sua carriera Paciscopi ha collaborato alla rivista della Fondazione Giovanni Spazzolini, “Nuova Antologia” di Firenze; ha fatto parte dei comitati scientifici della Fondazione Primo Conti a Fiesole e della Fondazione Ardengo Soffici a Poggio a Caiano. È stato tra i fondatori nel 1946 a Firenze del gruppo d”avanguardia Arte d’Oggi.
Cordoglio per la scomparsa del giornalista è stato espresso anche dal sindaco di Fiesole, Anna Ravoni. “Nella serata di ieri, 14 maggio – ha scritto Anna Ravoni – ci ha lasciati un grande fiesolano: Leopoldo Paciscopi. Giornalista, pittore, scrittore, lascia nei fiesolani un bel ricordo di sé e della sua vita artistica. Originario di Caviglia, scelse di vivere a Fiesole insieme alla sua amata Gigliola, scomparsa 4 mesi fa”.
Il sindaco di Fiesole ricorda che “tra le sue ultime iniziative pubbliche di rilievo, la mostra fatta a Fiesole nell’ottobre del 2015, in occasione del suo 90° compleanno, curata da Giovanni Faccenda, dove furono ripercorse le varie stagioni della sua feconda attività pittorica e che è stata un grande successo personale e di pubblico. “Ha scelto di morire per raggiungere la sua Gigliola – dice il sindaco Anna Ravoni, che di Paciscopi è stata anche grande amica – e lo ha fatto con la lucidità che lo ha accompagnato fino all’ultimo giorno”. (adnkronos)
Da attore a critico e storico frequentò il Caffè letterario delle Giubbe Rosse di Firenze