MILANO – Se ne è andata dopo aver lottato tanto e a lungo contro il cancro, senza mai lasciarsi abbattere, sempre con il sorriso. Da quando aveva scoperto la malattia, qualche anno fa, aveva lottato con tutte le forze, come se fosse un supereroe, tanto da coniare il nickname “Wondy” (diminutivo di Wonder Woman) nel quale racchiudere in poche lettere tutta la sua voglia di vivere. È morta a 42 anni Francesca Del Rosso, giornalista, scrittrice e blogger che su “Vanity Fair” aveva raccontato per anni la sua battaglia contro il cancro.
Nata a Milano il 1° giugno 1974, era giornalista professionista iscritta all’Ordine della Lombardia dal 24 settembre 1998. Ad annunciare la sua scomparsa è stato il marito Alessandro Milan, giornalista di Radio 24, su Twitter: “La mia amata Francesca, la nostra @wondy74 ci ha lasciati – ha scritto – e ci saluta da un luogo speciale: il Paradiso. Vi voglio bene”.
Ha poi pubblicato su Facebook una lunga lettera dedicata alla sua “Harry Potter”: “Era il mio Harry Potter – ricorda il marito – la chiamavo così, sul cellulare è ancora registrata con questo nome. Era il 2002, un giorno imprecisato. Entrai in casa e la vidi di spalle, ricurva sui libri, mentre studiava per prendere la seconda laurea. “Sembri Harry Potter! esclamai. Una somiglianza fisica. Da allora, per me, è Harry. Wondy, Harry Potter”.
Sul blog che scriveva per “Vanity Fair” – intitolato “Le chemio avventure di Wondy” – Francesca Del Rosso amava definirsi “mamma di due piccole iene, madre adottiva di un gatto di nome Zen e socia onoraria del club «Donne tumorale»”. Sempre ironica, mai con il broncio, “altruista fino all’estremo, curiosa con purezza”, la definisce suo marito, amava scrivere e rivolgersi alle sue lettrici per dire loro che il cancro poteva e doveva essere superato. “La vita è un cactus” e “Wondy, ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro” sono solo due dei suoi libri nei quali ha raccontato del tumore che l’ha colpita.
L’ultimo romanzo, “Breve storia di due amiche per sempre”, è arrivato a settembre per Mondadori. “Un modo per dire «grazie» a tutte le mie vere amiche, che sono tante e sempre presenti – scriveva sul suo blog – ma soprattutto un modo per dire a me stessa che si può e si deve guardare avanti. Un modo per resistere è avere speranza e avere tanti progetti. E questo è uno di quelli”.
Oltre al marito, la giornalista lascia due figli: “Per sua espressa volontà non ci sarà alcuna camera ardente – fa sapere il marito di Wondy, prima di rivolgere un appello ai suoi lettori – Ricordate i suoi luminosi occhi”. (adnkronos)
Su “Vanity Fair” ha raccontato per anni la sua battaglia contro il cancro. Aveva 42 anni