ROMA – Giornalismo sportivo in lutto per la scomparsa di Aldo Biscardi, padre de “Il processo del lunedì” che ha ha ideato e condotto per ben 36 anni, dal 1980 al 2016. Nato a Larino, in provincia di Campobasso, il 26 novembre 1930, laureato in giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli, era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio fino al 2006.
Proprio nella città partenopea aveva debuttato nel giornalismo, nel 1952, come collaboratore del quotidiano Il Mattino. Trasferitosi a Roma, nel 1956 aveva cominciato a lavorare per il quotidiano Paese Sera divenendone caporedattore dopo la brillante direzione del servizio sportivo ereditato da Antonio Ghirelli. Da inviato speciale ha praticamente seguito tutti i più importanti avvenimenti dal 1958 ai giorni nostri. In Rai dal 1979 con la qualifica di caporedattore, vi rimane fino al 1983 raggiungendo la carica di vicedirettore del Tg3. Nel 1980 lancia, su Rai 3 “Il processo del lunedì”, il talk show calcistico che gli ha spalancato le porte del successo e che, dal 1983, cominciò a condurre personalmente. Nel luglio 1993 il divorzio dalla Rai, esattamente un mese dopo il pesante attacco che gli aveva sferrato in diretta Silvio Berlusconi.
Passato a Tele+, primo canale sportivo a pagamento in Italia, rinomina il programma “Il processo di Biscardi” e assume la carica di direttore responsabile della testata giornalistica sino al 1996, quando trasferisce la trasmissione su Telemontecarlo, che nel 2001 si trasforma in La7.
Dalla fine degli anni Novanta ai primi del Duemila, il Processo va in onda sull’emittente Telenord e, nel 2005, viene rilanciata sul digitale terrestre di La7 e Biscardi diventa direttore della testata giornalistica sportiva di La7 e direttore del canale sportivo La7 Sport. L’esperienza si chiude nel maggio 2006 con Calciopoli. Le intercettazioni telefoniche sulle sue conversazioni con Luciano Moggi non ebbero rilevanza penale, ma gli causarono la sospensione per sei mesi dall’Albo professionale inflittagli dall’Ordine del Lazio assieme a Lamberto Spositi e Franco Melli. Provvedimento disciplinare mal digerito da Biscardi che, il 30 ottobre 2006, chiese la cancellazione dall’Ordine dei giornalisti continuando a condurre il programma prima su 7 Gold, poi, dal 2013 su T9, ed infine, dal 2015, sul circuito di Sport 1. Programma definito dalla Corte Cassazione, chiamata a pronunciarsi in merito ad una querela, come “non giornalistico”. Lascia i figli Antonella e Maurizio. (giornalistitalia.it)
Protagonista di epiche polemiche televisive sul mondo del calcio aveva 86 anni