AGRIGENTO – Giornalismo agrigentino in lutto per la scomparsa di Vittorio Alfieri. Aveva 72 anni ed era malato da tempo. Un signore nella vita e nella professione, ma nel contempo un combattente per la difesa e l’affermazione dei diritti. La sua battaglia per il riconoscimento del contratto di lavoro giornalistico all’Ufficio Stampa della Provincia di Agrigento, ottenuto in Corte d’appello, l’aveva spinto ad impegnarsi sempre di più a favore dei colleghi mettendo a disposizione il proprio impegno nel Gruppo Uffici Stampa dell’Assostampa Sicilia.
Nato il 15 novembre 1947, era giornalista pubblicista iscritto all’Ordine di Sicilia dal 20 aprile 1972. La passione per il giornalismo l’aveva avuta da sempre, collaborando con i quotidiani Giornali di Sicilia e La Sicilia, il periodico L’Amico del Popolo e Radio Concordia. Attività che, per anni, ha alternato a quella di insegnante, prima di religione, poi di educazione fisica. Fin quando, nel 1986, era stato assunto alla Provincia Autonoma di Agrigento e assegnato all’Ufficio Stampa, dove ha curato anche la rivista “Agrigento: Nuove Ipotesi” fino alla pensione, nel 2014.
Amante dei viaggi in camper, per anni è stato volontario della Lega italiana per la lotta ai tumori.
Lascia la moglie Maria e il figlio Riccardo. I funerali saranno celebrati domani, mercoledì 3 giugno, alle ore 16 nella Basilica dell’Immacolata di Agrigento. (giornalistitalia.it)
Assostampa Agrigento: “Se ne va un collega dalla schiena dritta”
«Se ne va una figura importante del giornalismo agrigentino». La Sezione di Agrigento dell’Associazione Siciliana della Stampa ricorda, così, Vittorio Alfieri, «amico e collega. Un giornalista serio, professionale, dalla schiena dritta che ha dato lustro al giornalismo agrigentino e siciliano. Un pezzo della storia dell’informazione: ha lavorato in radio, carta stampata e infine nell’ufficio stampa dell’ex provincia regionale di Agrigento dimostrando sempre, anche in un territorio molto difficile, come si possa dare il proprio fondamentale contributo alla società».
«Vittorio, fino all’ultimo, – ricordano i colleghi – ha dimostrato un viscerale attaccamento alla professione e all’Assostampa a cui era iscritto da decenni, della quale era parte importantissima.
Per anni è stato “chioccia” di tanti giovani cronisti che si avvicinavano alla professione giornalistica. Famosissimi i suoi aneddoti su viaggi in moto da un punto all’altro della provincia per seguire eventi di cronaca nera o di natura politica. Aneddoti che ci faranno ricordare una fase pionieristica del giornalismo agrigentino. Ma Vittorio si era adeguato alle nuove tecnologie e anche in quel caso era diventato un punto di riferimento.
Il suo sorriso, la sua serietà, i suoi consigli e la sua professionalità mancheranno a tutti i giornalisti agrigentini e siciliani».
L’Assostampa Agrigento «è vicina col cuore alla moglie e al figlio e li abbraccia con quello stesso trasporto che aveva Vittorio quando qualcuno di noi aveva la fortuna di incontrarlo». (giornalistitalia.it)