Cronista della Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia negli anni scorsi era stato oggetto di minacce

Addio al giornalista Giovanni Taormina, 60 anni

Giovanni Taormina

UDINE – Redazione della Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia in lutto per la prematura scomparsa del giornalista Giovanni Taormina, 60 anni, morto oggi all’Ospedale di Udine dove era ricoverato per una brutta malattia che in pochi mesi se l’è portato via.
Nato a Trapani il 18 giugno 1964, giornalista professionista iscritto all’Ordine del Friuli Venezia Giulia dal 26 maggio 2000, aveva cominciato la sua carriera nella stampa locale. Poi, l’approdo alla Rai, dove aveva collaborato a diverse trasmissioni nazionali, sia televisive sia radiofoniche e aveva lavorato al Coordinamento Sedi del giornale radio nazionale.
Era arrivato alla Tgr nel 2018, prima nella sede dell’Umbria e poi in quella del Friuli Venezia Giulia. La cronaca era la sua passione e la sua specialità, e ha continuato a seguirla fino all’ultimo giorno, contribuendo alla chat di redazione su WhatsApp.
«Una passione – ricordano i colleghi della Tgr Friuli Venezia Giulia – che forse gli era costata qualche nemico: come la persona che, nell’aprile del 2019, gli fece trovare una busta con due proiettili davanti alla sede di Udine; o chi, nell’agosto dello stesso anno, gli aveva mandato un messaggio simile, facendogli trovare, questa volta, le pallottole nell’auto. Episodi che potevano essere legati ai servizi sulla criminalità organizzata che aveva realizzato, durante la sua esperienza in Friuli Venezia Giulia, o anche prima».

Giovanni Taormina

«Giovanni – aggiunge la Tgr Fvg – se n’è andato circondato dalle persone che gli erano care; i familiari, a cominciare dalle due figlie Maria e Giovanna. E poi gli amici, a partire da quelli della redazione, che non avevano mai smesso di sperare che quel male che lo aveva tolto dal lavoro si potesse in qualche modo curare.
«Taormina – ricorda la redazione – ha raccontato le distorsioni criminali in diverse regioni italiane poi, qualche anno fa, aveva scelto di fermarsi a Udine, città a cui si era particolarmente legato. E anche qui, senza indugi, ha raccontato e denunciato, tenendo fede al mandato che ognuno di noi, giornalisti e giornaliste della Rai, porta avanti: informare i cittadini con equidistanza, nel pieno rispetto e nella consapevolezza di rappresentare il servizio pubblico».
Alla famiglia e ai colleghi della Tgr Rai il cordoglio del Direttore e della Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)

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