Padre delle carte deontologiche era presidente del Collegio di disciplina dell’Odg

Addio al giornalista Gianni Faustini

Giovanni Battista Faustini

TRENTO – Giornata nera per il giornalismo italiano. Oltre ad Arturo Diaconale e Luigi Ioele, è morto anche Gianni Faustini. Già presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, era attualmente presidente del Collegio nazionale di disciplina. Una scelta fermamente voluta dal presidente del Cnog, Carlo Verna, che aveva così voluto tributare un doveroso omaggio al “padre delle carte deontologiche”. E lo ha fatto anche stamane: appresa la notizia della scomparsa dal figlio Alberto, direttore dei quotidiani Alto Adige e Adige, Verna ha immediatamente interrotto la Consulta dei presidenti e vicepresidenti dell’Ordine dei giornalisti per fare osservare un minuto di raccoglimento.
Nato a Trento il 5 gennaio 1935, laureato in Storia contemporanea a Pavia, Giovanni Battista Faustini era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Trentino Alto Adige dal 1962. Ha diretto per quattro anni il quotidiano “Alto Adige” e successivamente “L’Adige”.

Gianni Faustini con Enrico Berlinguer

Nel 1972 è stato il primo presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Per cinque anni è stato segretario dell’Ordine nazionale e dal novembre 1991 presidente fino al 1995. Da giornalista, Faustini ha attraversato le fasi cruciali della storia dell’Ordine, dando un importante contributo alla deontologia professionale. La Carta dei doveri del giornalista è stata approvata l’8 luglio 1993 dal Consiglio nazionale da lui presieduto (dal 3 febbraio 2016 la Carta è stata inglobata nel Testo unico dei doveri del giornalista).
In pensione dal 1991, ha esercitato la libera professione come addetto stampa in numerosi enti e svolto anche attività accademica, insegnando in alcune Scuole di giornalismo. È, inoltre, autore del volume “Le tecniche del linguaggio giornalistico” e di vari saggi e manuali sulla professione.

Gianni Faustini

«Ripercorrere oltre mezzo secolo di storia professionale di Gianni Faustini – ricorda Daniele Benfanti nel volume dedicato al giornalista dalla Fondazione Museo Storico del Trentino – significa toccare contemporaneamente i temi tecnici e deontologici della professione giornalistica e i fili della storia del Trentino e dell’Alto Adige/Südtirol dall’alba del Novecento agli anni Duemila. Perché Gianni Faustini ha attraversato, da giornalista, le fasi cruciali della vicenda autonomistica di queste terre di confine in cui è nato ed è stato, con ruoli di responsabilità diversi e all’interno di vari media (quotidiani, periodici, riviste culturali, servizi radiotelevisivi, uffici stampa), professionalmente attivo. Lo ha fatto anche indagando e ricostruendo con un’ampia produzione storiografica, molti importanti passaggi socio-politici e politico-istituzionali, non tralasciando l’interesse nei confronti della storia dell’informazione. Questo volume segue anche la traiettoria degli strumenti tecnici – il linguaggio, le “regole” del giornalismo, la formazione professionale – che affiorano dai tanti studi condotti da Faustini negli oltre vent’anni in cui ha avuto incarichi di rappresentanza e direttivi nelle strutture ordinistiche e negli organismi di categoria». (giornalistitalia.it)

Un commento

  1. Giuseppe Mariani

    Una grande persona. Mi unisco, commosso, al dolore della famiglia.

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