ROMA – È morto Furio Colombo, storico inviato e corrispondente dagli Stati Uniti della Rai e de La Stampa, editorialista de la Repubblica, direttore de l’Unita e fondatore del Fatto Quotidiano. Aveva 94 anni e viveva a Roma. Lo ha annunciato la famiglia rendendo noto che il giornalista si è spento «assistito dalla moglie Alice e dalla figlia Daria».
Nato a Châtillon (Aosta) il 1º gennaio 1931, laureato in Giurisprudenza, era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 28 gennaio 1967. Ha scritto per il New York Times e per la New York Review of Books, insegnato giornalismo alla Columbia University e all’Università della California – Berkeley e diretto per tre anni l’Istituto Italiano di Cultura di New Yor. È stato parlamentare per tre legislature per i Ds, L’Ulivo e il Pd e grazie a lui, nel 2000, è stata approvata dal Parlamento una legge che riconosce il 27 gennaio come Giorno della Memoria per la Shoah. È stato anche docente a contratto al Dams di Bologna e titolare di cattedra alla Columbia University e ha svolto incarichi aziendali prima alla Olivetti e poi come Rappresentante Fiat negli Stati Uniti in virtù del forte legame con la famiglia Agnelli.
Noto anche con lo pseudonimo di Marc Saudade, Furio Colombo verso la metà degli anni Cinquanta cominciò un’attività parallela tra pratica in avvocatura e partecipazione alla scrittura di programmi culturali della Rai, assieme ad Umberto Eco, Gianni Vattimo e Piero Angela (con i quali fondò il Gruppo63) realizzando numerosi documentari, servizi giornalistici e pubblicazioni a carattere saggistico.
Nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta a L’Espresso contro il commissario Luigi Calabresi e nel 1972 prese parte alla realizzazione del film “Il caso Mattei” di Francesco Rosi, nel quale interpretò il ruolo di assistente-traduttore del fondatore dell’Eni, Enrico Mattei (Gian Maria Volonté). Nel novembre 1975 fu autore dell’ultima intervista rilasciata da Pier Paolo Pasolini, pubblicata dal quotidiano La Stampa diretto da Arrigo Levi, il giorno prima dell’omicidio dello scrittore.
Nel settembre 1991 sopravvisse a un incidente aereo: mentre viaggiava su un piccolo aereo con una troupe della Rai per andare a intervistare l’allora presidente della Bassa Sassonia Gerhard Schröder per un programma sulla riunificazione tedesca, durante l’atterraggio all’aeroporto di Kiel l’aereo uscì di pista, causando la morte di una giovane produttrice.
I funerali di Furio Colombo si terranno domani, martedì 15 gennaio, alle ore 15 al cimitero Acattolico di Roma.
Alla famiglia il cordoglio del Direttore e della Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)