Vincenzo Cimino (Odg): “Un altro splendido collega mal pagato, sfruttato e umiliato”

Addio al giornalista Dorino Mignogna, 46 anni

Salvatore “Dorino” Mignogna

CAMPOBASSO – Saranno celebrati oggi a Campobasso, alle ore 17 nella chiesa di San Paolo, i funerali del giornalista Dorino Mignogna, al secolo Salvatore, 46 anni, improvvisamente scomparso per un malore, mercoledì a Roma, dove lavorava come videomaker freelance.

Dorino Mignogna

Nato il 18 dicembre 1977, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine del Molise dal 19 giugno 2019, prima di approdare nella Capitale aveva lavorato nelle emittenti molisane Trc e TeleRegione.
«Da oggi sarò più povero, più solo e sicuramente più triste», afferma il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino, esprimendo il cordoglio del Consiglio regionale, del Cdt, dei consiglieri nazionali e del collegio dei Revisori dei Conti. «Caro Dorino, amico mio, – aggiunge Cimino – ne abbiamo fatte di cose insieme e sono felice di averti conosciuto. Resti tra i miei migliori amici e sono grato di averti avuto tra i miei preferiti. Ci siamo voluti bene. Grazie per l’affetto che mi hai dato. Cimino non dimentica. Rip».
Il presidente dell’Ordine del Molise non riesce ad accettare la fine di un collega così giovane, ma soprattutto così buono, da tutti ricordato per la sua gentilezza, le sue buone maniere, la sua educazione esemplare, il suo sorriso sempre pronto:

Vincenzo Cimino

«Un altro collega mal pagato, sfruttato e umiliato – denuncia Cimino – che dalla sua terra ha cercato di sopravvivere fuori. A costo di enormi sacrifici. Sarebbe potuto restare a Campobasso fra i suoi amici. Vergognatevi per come avete trattato questo splendido e onesto operatore. Scusate lo sfogo».
E Sabina Mignogna, nel ringraziare quanti si sono uniti al cordoglio per la scomparsa del fratello Dorino, lo ricorda così: «Ho vissuto per 46 anni la sicurezza interiore che ti nasce dall’avere un fratello. Non è stato nel mio caso un rapporto di frequentazione assidua, quello nostro, in quanto caratterialmente agli antipodi e di passioni diametralmente opposte, seppure vicinissimi di età. Io ero la pecora nera della famiglia. inquieta, sognatrice, incostante, volubile, capricciosa, spendacciona, chiacchierona.

Sabina Mignogna

Tu, quello solido: sicuro, affidabile, fermo, razionale, silenzioso, parsimonioso. Un improvviso squarcio nel cuore, Un buco nella pancia. Un’inquietudine lacerante, in quei secondi di quella brutta telefonata mi davano la notizia più brutta che mi potessero dare. Un dolore interiore inspiegabile.vPoi, più niente. Una strana pace. La morte è sopraggiunta all’istante. Come la mia pace. Io non so dove vanno le persone quando se ne vanno da qui, ma so che nonostante le differenze, le distanze, le vite di ogni giorno, io so che tra me e lui esisteva un filo sottile di amore puro che collegava le nostre anime e i nostri cuori, e che ancora li collega ogni giorno. Eppure, la mia vita non è più quella. Ho sempre pensato di non avere niente in comune con te ripercorrendo le nostre storie, so che in me di te c’è quell’amore per la vita che tu cercavi di sentire nei luoghi più sperduti del mondo, nei silenzi più alti.

Dorino Mignogna

Si muore quando è il momento e bisogna accettarlo. Non decidiamo noi quando succede e non ha senso piangere e non vivere per chi non c’è più. Ti porto, per sempre, nel mio cuore, Dorino. Ti ricorderò sempre così, con quella telecamera sulle spalle, pronto a riprendere la vita, i momenti belli e quella voce che ogni volta che ti chiedevo: Dorii ma quando lo vedrò sto video? Tu impassibile rispondevi… “forse un giorno…”.
Dorino lascia mamma, la sorella Sabina, il fratello Valentino, la compagna Mariagrazia, i cognati e i nipoti Asia, Andrea, Sophia, Serena, Giovanni, Antonio. Alla famiglia Mignogna e ai colleghi molisani il cordoglio del Direttore e della Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)

Dorino Mignogna

 

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