Dopo 30 anni decretata la fine dei programma cult in Francia dell’emittente Canal +

Addio ai Guignols: Bollorè dice stop alla satira

PARIGI (Francia) – È stata decretata la fine dei “Guignols”, programma satirico cult in Francia dell’emittente privata “Canal +”, di proprietà dell’imprenditore Vincent Bollorè. La notizia della chiusura definitiva dell’amato show di burattini dai tratti caricaturali, che dal 1988 narra le vicende quotidiane del paese, è stata annunciata a poche settimane dal suo trentesimo anniversario.
Il comitato di direzione di “Canal +” ha precisato che il programma non andrà più in onda da settembre. La decisione era nell’aria da mesi, ma è stata formalizzata subito dopo che l’emittente ha perso i suoi diritti tv delle partite di calcio di serie A. L’annuncio ha in parte sorpreso il presentatore dello show, Yves Lecoq, che aveva sentore della decisione, preceduta da una serie di dimissioni e voci di corridoio.
Negli ultimi tre anni gli ascolti dei “Guignols” hanno registrato un calo significativo, in parte coinciso con profondi cambiamenti all’interno della squadra storica del programma. I toni si sono fatti sempre più “politically correct” per compiacere al nuovo proprietario dell’emittente, l’uomo d’affari Bollorè, che al suo arrivo alla direzione di “Canal +” nel 2015 aveva detto di “non apprezzare molto il programma” ed era intenzionato a chiuderlo.
Una forte mobilitazione mediatica e sui social, trainata da giornalisti, personaggi di spicco della tv e persino politici, impedì la fine dei “Guignols”. Successivamente la direzione ha optato per la diffusione dello show satirico ai soli abbonati, privandolo di una buona fette di telespettatori affezionati, abituati a seguirlo gratis e in chiaro.
La prima puntata del programma creato da Alain de Greef, allora intitolato “Les Arenes de l’info”, è andata in onda il 29 agosto 1988. Due anni dopo venne battezzato “Les Guignols de l’Info” per poi prendere il nome di “Guignols” nel 2015.
L’audience è passata da alcuni milioni di telespettatori a 1,5 milione nel 2015 per calare a 400 mila a fine 2016. Parodia dei tg dei canali pubblici, il programma rappresentava in modo caricaturale la classe politica, il mondo del giornalismo, personalità in vista della società francese e dell’attualita internazionale. All’apice del successo, negli anni ‘90, era così seguito ed influente che la vittoria di Jacques Chirac alle presidenziali del 1995 venne in parte attribuita alla sua rappresentazione ai “Guignols”, con una marionetta simpatica e dal suo slogan “mangiate mele”, per promuovere l’agricoltura francese.
Dal 2015, agli autori del programma, licenziati uno dopo l’altro, indirettamente era stato chiesto dalla direzione di “Canal +” di dare meno spazio alla politica per raccontare le storie di Kim Kardashian, Kanye West e altri personaggi della jet-set internazionale. Bollorè in persona ha allontanato dallo show satirico il suo produttore storico, Yves Rolland, e le voci più amate di Daniel Herzog e Thierry Garcia, che imitavano alla perfezione l’ex presidente Francois Hollande e l’ex ministro Francois Bayrou.
L’influente imprenditore bretone è attualmente indagato per corruzione di pubblici ufficiali stranieri per ottenere concessioni portuali in Togo e Guinea. Nei mesi scorsi diversi giornalisti hanno denunciato censure, denunce e provvedimenti restrittivi da parte di Bollorè e dalla sua agenzia di comunicazione Havas, soprattutto quando si occupano dei suoi affari in Africa. (agi)

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