NAPOLI – Giornalismo campano in lutto per la scomparsa di Adriaco Luise. Nato il 24 maggio 1922, alla veneranda età di 97 anni era il decano dei giornalisti della Campania al quale era iscritto, nell’elenco Professionisti, dal 21 novembre 1952. A darne la notizia è il figlio Silvio, collega giornalista, già caporedattore della Rai, che ricorda un uomo buono ed uno straordinario cronista di quelli che hanno fatto del mestiere del giornalista una professione con la P maiuscola.
Arruolatosi come volontario nell’Esercito Italiano, a 18 anni, Adriaco aveva combattuto in Libia ed era stato fatto prigioniero dagli inglesi e rinchiuso in un campo di concentramento in India. Liberato nel 1946 aveva cominciato l’attività giornalistica al “Risorgimento”, diretto da Floriano Del Secolo, quindi aveva lavorato al “Corriere di Napoli” ed al “Mattino”. Assunto a “La Stampa”, vi ha lavorato fino alla pensione con la qualifica di redattore-corrispondente dalla Campania.
I colleghi lo ricordano quale appassionato radioamatore, ma soprattutto bibliofilo che aveva organizzato con cura la ricca e preziosa biblioteca del Circolo della Stampa di Napoli, della quale si sono perse le tracce dopo lo sfratto “inflitto” dal Comune di Napoli alla storica sede della Casina del Boschetto.
Sempre al servizio dei colleghi, ha dato un prezioso contributo al sindacato dei giornalisti ricoprendo la carica di tesoriere dell’Associazione Napoletana della Stampa.
Oltre a Silvio, lascia anche la figlia Flavia, docente di Lettere all’Università Federico II di Napoli. (giornalistitalia.it)
Aveva 97 anni ed aveva dato luce alla storica biblioteca misteriosamente scomparsa