ORTE (Viterbo) – “Voglio con queste frettolose righe avvertire tutti gli amici e i compagni che è venuto a mancare Eugenio Manca, uno dei migliori giornalisti dell’Unità, uno scrittore, un uomo buono e gentile, un cultore della poesia. Una persona amata e stimata”. Così Carlo Ricchini, storico caporedattore de “l’Unità”, dal suo profilo Facebook dà notizia della scomparsa di un collega ed amico che ha lasciato belli e profondi ricordi in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
È morto, a 71 anni, nella sua casa di campagna ad Orte, in provincia di Viterbo, nella quale si era ritirato appena andato in pensione. Da alcuni mesi era gravemente malato: “Un maledetto tumore se lo è portato via”.
Nato a Lecce il 6 gennaio 1944, si era trasferito a Roma con la sua adorata Gisella e, nel volgere di pochi anni era diventato inviato speciale. “Spesso – ricorda Ricchini – i suoi pezzi erano veri e propri saggi di letteratura”.
Giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 23 novembre 1976, ha lavorato per il quotidiano fondato da Antonio Gramsci sino agli anni Novanta. Era poi passato alla redazione delle iniziative speciali, al settimanale “Il Salvagente” per il quale curava la rubrica settimanale “Pit Stop”.
Tra i tanti messaggi di cordoglio, quello del collega Franco Di Mare: “Lo accompagnai in giro per un quartiere periferico di Napoli, alla ricerca degli esperimenti di lavoro alternativi che i giovani napoletani si inventavano: piccole cooperative culturali, cose così. Era il 1980. Fece un pezzo attento e sensibile. Proprio com’era lui”.
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Rimarrai per sempre nei nostri cuori!
Ciao Eugenio, ti ricorderò sempre con tanto affetto: anche se come cugini ci siamo frequentati poco, ricorderò sempre i bei momenti passati insieme a casa dei miei genitori: la tua tenerezza, signorilità e affetto con cui li hai sempre trattati, soprattutto papà durante le vostre discussioni che, nonostanre le grandi divergenze politiche, sono sempre state piene di rispetto reciproco, Ora starai già con la tua amata Gisella e un giorno ci rivedremo tutti. Questo non è un addio, ma un arrivederci.
Per un affettuoso ricordo di Eugenio è consigliare rileggere uno dei suoi primissimi interventi in difesa della nostra terra scritto ancor prima che diventasse direttore di “Salento domani”: Eugenio Manca, Dibattito sulla scuola a Gallipoli, in «L’Unità», 2 febbraio 1965.