ROMA – È morto Oscar Mammì, esponente del partito repubblicano italiano e ministro delle Poste e Telecomunicazioni dal 1987 al 1991. Lo si apprende da fonti del consiglio nazionale repubblicano. A lui si deve la prima legge di riordino sull’emittenza radiotelevisiva, nel 1990, che prese il suo nome. Mammì, malato da tempo, si è spento a 90 anni.
Mammì, romano, nato nel 1926, era entrato alla Camera sin dalla V legislatura, nel 1968, tra le file repubblicane, ad appena 22 anni. Divenne poi ministro delle Poste nel 1987, carica che ricoprì fino al 1991, sotto i governi Goria, De Mita e Andreotti. Lasciò la Camera nel ’92 durante la stagione di Mani Pulite.
Negli anni del boom delle televisioni private, Mammì fu il padre della legge sul riordino del sistema televisivo italiano. In particolare, la norma che prese il suo nome prevedeva, in nome del pluralismo dell’informazione, che i programmi radiofonici o televisivi, avendo carattere d’interesse generale, prevedessero per ogni rete un Tg ed un direttore.
Inoltre autorizzava, prendendo atto della situazione di fatto, la diffusione in diretta del segnale televisivo in tutta Italia, vietando le pubblicità durante i cartoni animati e fissando un limite massimo di interruzioni pubblicitarie durante i film. Su quella legge ci fu lo strappo di cinque ministri della sinistra Dc, tra cui Sergio Mattarella, che rassegnò le dimissioni dal governo Andreotti VI, il 27 luglio 1990, contro il via libera del governo al disegno di legge visto come un ‘regalo’ al gruppo Fininvest di proprietà di Silvio Berlusconi. (adnkronos)
Sua la prima norma di riordino sull'emittenza radiotelevisiva nel 1990