ROMA – È morto nella notte a Roma il giornalista e scrittore Ermanno Rea. Nato a Napoli il 28 luglio 1927, città alla quale è rimasto sempre molto legato, ha lavorato come giornalista per numerosi quotidiani settimanali. Ma è come scrittore che ha lasciato tracce ancora più ampie: Rea ha vinto il premio Viareggio nel ‘96 con il romanzo autobiografico “Mistero napoletano” e poi il Campiello nel ‘99 con “Fuochi fiammanti a un’ora di notte”.
È stato anche finalista al premio Strega nel 2008 con “Napoli Ferrovia”. Tra le sue opere, “L’ultima lezione. La solitudine di Federico Caffè, scomparso e mai più ritrovato” (Einaudi ’92) in cui ripercorreva la storia dell’economista scomparso nel 1987, “La dismissione” (2002), romanzo che parla della chiusura dell’acciaieria Ilva, “Il sorriso di Don Giovanni” (2014), “Il caso Piegari, attualità di una vecchia sconfitta” (2014).
In autunno è prevista l’uscita di un ultimo romanzo, Nostalgia, ambientato a Napoli. Nel 2014 si era candidato alle elezioni europee con la lista Tsipras, senza però riuscire ad essere eletto.
Il giornalista e scrittore partenopeo è morto nella notte a Roma. Aveva 89 anni