ROMA – Si è spento, ieri a Roma, Angelo Frignani, nato nel 1928, giornalista di lungo corso che ha raccontato l’Italia nell’arco di una brillante carriera professionale.
Aveva 31 anni quando fu uno dei pochi testimoni oculari della tragedia del Vajont, e il primo giornalista a descrivere al Paese quel “silenzio terribile” e quell’esperienza che lo segnò moltissimo. Poi l’allora giovane cronista de “Il Tempo” ha svolto, nel quotidiano di piazza Colonna, tutta la sua carriera diventando inviato, capocronista e caporedattore centrale. Aveva seguito anche il caso di Wilma Montesi, raccontando il giallo che appassionò l’Italia negli anni Cinquanta.
È stato testimone del terremoto del Belice e delle rivolte a Reggio Calabria. In particolare, negli anni Settanta-Ottanta ha seguito i principali fatti di cronaca, vivendo la stagione “calda” di quel tempo fra terrorismo e sequestri di persona. Nella seconda metà degli anni ‘90 è stato direttore del Giornale d’Italia.
Frignani lascia tre figli: Rinaldo e Filippo, giornalisti rispettivamente del “Corriere della Sera” e dell’agenzia Agi, e Carlotta, oltre ai tre nipotini Federico, Gabriele e Riccardo.
I funerali si svolgeranno domani, venerdì 7 agosto, alle 10.30 nella chiesa di San Saturnino a Roma. (Agi)
Storico cronista del Tempo e direttore del Giornale d’Italia. Aveva 86 anni