MILANO – È scomparso stamane, dopo una lunga malattia, il giornalista Romano Cantore. Aveva compiuto 84 anni nel giugno scorso. Era stato uno dei grandi inviati speciali di Panorama ed un vero maestro di giornalismo d’inchiesta.
Di origini pugliesi, Cantore aveva cominciato la sua carriera giornalistica a Milano, scrivendo per Il Giorno. Poi, a Panorama, aveva seguito le “piste” più pericolose, tra terrorismo nero e rosso, la misteriosa morte di Guido Calvi, Ustica, la Gladio Rossa.
Nel 1974, con Carlo Rossella (che poi di Panorama sarebbe divenuto direttore) aveva vinto il Premiolino: “Per l’acutezza, la meticolosità, la profondità delle loro inchieste sulle trame nere che, rompendo la crosta della verità ufficiale, hanno rivelato i complotti del fascismo”. Nel 1979 vinse anche il Premio Saint Vincent.
Era andato in pensione anni fa, da caporedattore, dopo aver insegnato come si fa cronaca a decine di giornalisti in redazione a Panorama.
Da mesi, a causa della malattia, Cantore non poteva più scrivere, parlava addirittura a fatica. Non ha voluto un funerale perché, raccontano i colleghi di Panorama “aveva sempre detto che candele, fiori e cerimonie gli mettevano l’orticaria”.
Grande inviato speciale del settimanale e maestro di tanti giornalisti, aveva 84 anni
Il mio Maestro…