MILANO – È morto oggi, a Milano, il giornalista Paolo Granzotto, 76 anni, storica firma del Giornale, di cui è stato a lungo vicedirettore. Era figlio di un altro noto giornalista, Gianni, che aveva fondato il quotidiano di via Negri insieme a Guido Piovene e Indro Montanelli. E proprio con Montanelli – come ricordano oggi i colleghi sul suo giornale – Paolo Granzotto ha lavorato per quarant’anni, “come collega e amico”.
“Penna arguta e amante della storia”, scrive il Giornale, e, come il suo maestro, amante della storia, nella sua lunga carriera giornalistica Granzotto ha scritto anche diversi libri, tra cui una “trilogia omerica” pubblicata da Rizzoli (“Cronache della guerra di Troia”, 1986; Ulisse, 1988; “Il romanzo di Achille”, 1991) e la biografia di Indro Montanelli (“Montanelli”, Il Mulino, 2004), che gli valse il Premio Capalbio per il giornalismo assegnatogli dalla giuria presieduta da Paolo Mieli.
Negli ultimi anni curava sul Giornale la rubrica “L’angolo di Granzotto”, in cui rispondeva ai lettori sugli argomenti più disparati.
“Aveva scolpita nel cuore – ricordano i colleghi – quella frase che Montanelli aveva scritto nel primo editoriale de il Giornale: ‘Questo giornale non ha padrone perché nemmeno noi lo siamo. Tu solo lettore puoi esserlo, se lo vuoi. Noi te lo offriamo’”.
Fu a lungo vicedirettore del quotidiano fondato dal padre Gianni insieme a Montanelli