Morta la madre del giornalista Roberto Carella, fiduciario e membro del Cda Inpgi

Addio a Nora Carella, ritrattista dei grandi

Nora Carella

Nora Carella

Farahdiba. Imperatrice di Persia

Farahdiba. Imperatrice di Persia

TRIESTE – Ritrattista d’eccezione, donna e madre di grande temperamento, ci ha lasciati Nora Carella, protagonista dell’arte triestina e non solo, del secondo Novecento. Immediata nel tratto, tenace ed estremamente intuitiva, dotata di grande sensibilità tonale e coloristica, oscillante tra un morbido fluire e accenti fauve, l’artista (Parenzo, 1918) sapeva cogliere con immediatezza, attraverso la magia dello sguardo, l’anima e la personalità del soggetto.
Attiva a lungo a Roma, oltre che a Trieste, era divenuta molto nota in Italia e all’estero per i luminosi ritratti di gusto postimpressionista di insigni personaggi del mondo artistico e culturale, della politica e della diplomazia: da Farah Diba e la famiglia imperiale persiana (che si era recata, su invito, a immortalare a Teheran), al presidente Usa Carter, Andreotti, Agnelli, Berlinguer, Calindri, Banfi, la Di Lazzaro, Baudo, Fini…
Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, aveva iniziato l’attività artistica nella Roma degli anni ’70, dove, dopo una personale di grande successo alla galleria Querel, aveva aperto uno studio. A Trieste aveva effigiato il vescovo Bellomi, i sindaci Franzil e Bartoli, vari presidenti del Lloyd Triestino.
Aveva esposto con successo in tutto il mondo: da New York a Madrid e Casablanca e, più recentemente, nella sede della Regione Fvg a Bruxelles. A Roma due sale di Palazzo Pignatelli le sono state intitolate, ospitando in permanenza i suoi lavori. Altri dipinti sono in collezioni pubbliche, quali l’Accademia Burckhardt, le ambasciate di Persia e Bulgaria a Roma, la pinacoteca di Montecassino e, a Trieste, la Prefettura, Lloyd Triestino, Municipio, Museo Revoltella, Biblioteca Statale, Palazzo Gopcevich e Archivio di Stato.
Recentemente aveva esposto a Roma a Castel Sant’Angelo e a Milano alla Galleria Ars Italica, presentata dal critico Rossana Bossaglia, che definì con entusiasmo la sua arte personalissima. Dalla fine degli anni ’90 aveva rinnovato la propria pittura, dedicandosi con successo alle nature morte di fiori e vetri, dalle eccezionali trasparenze, e al paesaggio, raggiungendo quasi l’astrazione. Tra i numerosi premi e riconoscimenti, il “Fiore di vetro”, destinato dal Comune a donne che portano alto il nome di Trieste nel mondo.
Attiva fin quasi all’ultimo, lascia tre amatissimi figli, Roberto, Renato e Raffaele, allevati da sola grazie alla sua arte, dopo essere rimasta vedova, ancor giovane e bellissima, rinunciando a una carriera negli Stati Uniti. Le esequie si sono tenute nella cappella di via Costalunga a Trieste. (Il Piccolo)

Marianna Accerboni

***

Profondo cordoglio per la scomparsa di Nora Carella viene espresso dal direttore di Giornalisti Italia, Carlo Parisi, consigliere generale Inpgi e componente della Giunta Esecutiva Fnsi, con un fraterno abbraccio al collega Roberto e le più sentite condoglianze alla famiglia tutta.

I commenti sono chiusi.