PONDERA (Pisa) – Alla fine il cuore lo ha tradito, sia pure a 90 anni: è morto nella sua città, Pontedera, per una complicazione cardiaca nonostante il pacemaker, Nello Chetoni, giornalista, scrittore e poeta.
Nato in una famiglia operaia – il padre era dipendente della Piaggio – approdò al giornalismo “quasi per caso”, ricordano i colleghi toscani, e poi scelse di rimanerci. Quando era studente di medicina in Emilia, inviò un racconto alla “Gazzetta di Modena” e il giornale lo pubblicò. Dalla redazione gli proposero di continuare a scrivere e lui accettò. Risultato: Nello non terminò gli studi di medicina, ma divenne giornalista professionista dopo una lunga gavetta. Dalla “Gazzetta di Modena” passò al “Resto del Carlino”, poi al “Messaggero Veneto” di Udine. Fu corrispondente della “Domenica del Corriere”. Fino al ritorno in patria dove collaborò per 10 anni a La Nazione.
Nel suo peregrinare per giornali, una volta gli offrirono di diventare caposervizio, ma lui rifiutò: “Io sono un cane sciolto”, rispondeva.
Chetoni ha scritto libri fino a sette anni fa. Tra i tanti titoli ricordiamo «Assalto al treno reale», ancor prima «Hotel Armonia», «Quando, ‘ome perché… nascette Pontedera», «Da Pontedera a Salò». Quest’ultimo volume racconta il Ventennio attraverso le cronache dei giornali: un ricerca paziente ed appassionante alla quale Chetoni si dedicò con grande professionalità.
Innamorato di Pontedera, dove era tornato a vivere dopo aver lavorato in tanti giornali, Nello Chetoni fu ripagato di quell’amore patriottico: nel 2002 gli fu assegnato il Premio «Una penna a Pontedera», il riconoscimento istituito dalla Biblioteca del Duomo e giunto alla XVIII edizione.
I funerali del giornalista si svolgeranno oggi, 13 maggio, alle 15.30 nel Duomo di Pontedera.
Tradito dal cuore a 90 anni, è morto nella sua città dove oggi ci saranno i funerali