PARIGI (Francia) – È scomparsa ieri a Parigi, improvvisamente, all’età di 62 anni, Michèle Léridon, giornalista, prima donna a dirigere l’Agence France Presse, grande amica e conoscitrice dell’Italia e di Roma, dove era stata a lungo corrispondente.
Da due anni, era stata nominata membro del Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA), che oggi ha dato notizia del decesso.
«Donna di profonde convinzioni – ha scritto il CSA – Michèle Léridon era una grande giornalista unanimemente apprezzata», in particolare per «la sua ricca esperienza il grande rigore intellettuale».
Forte e noto in tutto l’ambiente il suo impegno per la libertà d’espressione e di informazione, che ha ispirato tutto il suo percorso professionale.
Diplomata alla scuola di giornalismo dell’università di Lione, Michéle Léridon cominciò la carriera nella stampa regionale, a La Voix de l’Ain e poi ne La République du Centre Ouest e a L’Usine Nouvelle, fino al 1981.
Alla AFP arrivò nel 1981 e nel 1989 cominciò ad occuparsi di Africa, diventando in breve vice responsabile della sede di Abidjan, incaricata della copertura di 8 paesi dell’Africa occidentale. Seguì i conflitti in Liberia e in Sierra Leone.
A Roma arrivò nel 2009 e rimase fino al 2014 come corrispondente, un periodo in cui perfezionò con la conoscenza diretta e con l’apprendimento perfetto della lingua il suo rapporto con l’Italia. Alla fine della sua esperienza romana, fu nominata direttrice dell’Afp, prima donna ad occupare la massima carica. Molti i premi ricevuti in carriera, fra i quali l’European Alliance of New Agencies (Eana) nel 2015.
Al termine del prestigioso incarico, fu chiamata a far parte del CSA, incaricata in particolare del tema della «deontologia dei programmi e del pluralismo politico». (ansa)
Corrispondente da Roma, primo direttore donna e poi al Consiglio superiore audiovisivo