ROMA – Massimo Mattioli, uno dei grandi e geniali autori del fumetto italiano e internazionale, co-fondatore delle riviste “Cannibale” e “Frigidaire”, creatore delle storie di Pinky e Joe Galaxy, è morto a Roma, venerdì scorso, dopo una breve malattia, all’età di 75 anni.
L’annuncio della scomparsa è stato dato da Coconino Press, ricordando che Massimo Mattioli “ha disegnato mondi impossibili e delineato pensieri nuovi, alternativi, che hanno cambiato la vita dei suoi lettori e le regole del fumetto mondiale”.
Fumettista eclettico, Mattioli è stato capace di spaziare dall’underground alla leggerezza delle avventure per i bambini.
Nato a Roma il 25 settembre 1943, Mattioli esordisce nel 1967 su “Il Vittorioso” con il Vermetto Sigh. Un anno dopo si trasferisce a Londra, dove realizza vignette sulla rivista “Mayfair”, e nello stesso anno a Parigi, dove disegna le avventure di “M le magicien” per la rivista “Pif”, come pure lo zoo pazzo, ideato dal futuro direttore di Diabolik Mario Gomboli. Inoltre contribuisce al periodico “Plexus”.
Nei primi anni Settanta, di nuovo in Italia, crea “Pasquino” per il quotidiano “Paese Sera” e nel 1973 inizia la sua ultra quarantennale collaborazione con “Il Giornalino” creando il personaggio di Pinky, un surreale coniglio rosa giornalista, simbolo del settimanale edito dalle Edizioni San Paolo, pubblicato fino al 2014.
Nel 1977 Mattioli fonda con Stefano Tamburini la rivista underground-alternativa “Cannibale”, alla quale collaboreranno successivamente Filippo Scòzzari, Andrea Pazienza e Tanino Liberatore.
Su “Cannibale” pubblica le prime avventure di Joe Galaxy (1978), che proseguiranno nel 1980 su “Frigidaire”, nel 1988 sul mensile “Comic Art” e nel 1992 su “Lupo Alberto Magazine”.
Nel 1980 per “Frigidaire” crea la serie “Squeak the Mouse”, un ironico topolino sanguinario, pubblicato anche in Francia nel 1984 e nel 1992 con il suo seguito, “Squeak the Mouse 2”. Negli anni Novanta prosegue la serie sulla rivista “Blue” e partecipa come attore alla versione teatrale del personaggio, allo Spazio Zero di Roma e al Bains Douches di Parigi.
Nel 1989 Mattioli viene chiamato a Londra negli studi della Emi dal cantante inglese Robert Palmer per progettare un video clip animato basato sulla sua canzone “Change his ways”. Durante la sua carriera pubblica sulle riviste “Artefact”, “L’Echo des Savanes”, “Lupo Alberto Magazine”, “Vogue”, “Vanity”, “Corto Maltese”, “Alter”, “El Vibora”, “Blue e Lapin”. Mattioli realizza anche illustrazioni nel campo della pubblicità.
Nel 1999 partecipa al volume “Comix 2000” edito in Francia da L’Association per festeggiare il nuovo millennio. Tra i riconoscimenti professionali si segnalano il premio francese Phénix nel 1971, lo Yellow Kid a Lucca Comics & Games nel 1975, il Romics d’Oro 2009 e due Premi Micheluzzi vinti a Comicon, nel 2010 e nel 2012, per “Pinky”.
Mattioli ha esposto le sue opere nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1982), nello Studio Marconi Gallery (1984), nello Spazio Memphis (1985), allo Swatch Street Painting di Basilea (1987), al Salão Lisboa (1999) e al Musée des Arts Décoratifs/La Galerie des Jouets a Parigi (2007). Parallelamente all’attività di autore di fumetti e di illustratore, si è dedicato alla scrittura di racconti e di sceneggiature per il cinema e la televisione. (Adnkronos)
“Papà” del Vermetto Sigh e Pinky, una fama internazionale, si è spento a 75 anni