ROMA – Ci ha lasciati all’età di 96 anni il cronista giudiziario Mario Biasciucci. Era uno degli “storici” frequentatori della sala stampa del tribunale di Roma a piazzale Clodio assieme a Mario Sarzanini, Giovanni Buffa e Roberto Martinelli.
Nato a Roma il 27 marzo 1924, Biasciucci era iscritto come professionista all’Albo dell’Ordine dei giornalisti del Lazio dal 1 aprile 1968 ed era anche un vecchio socio del Sindacato Cronisti Romani. Ha lavorato per il “Momento Sera”, per il “Giornale di Roma”, per “L’Occhio” diretto da Maurizio Costanzo e per la “Rotopress Stampa Giudiziaria”.
Quarant’anni fa, nel novembre 1980, fu proprio lui l’autore di un clamoroso scoop giornalistico quando assieme a Giampaolo Rossetti di “Oggi” rintracciò a Lugano (Svizzera) il latitante diciottenne ultrà della Roma Giovanni Fiorillo (soprannominato “Tzigano”) che allo stadio Olimpico, durante il derby Roma-Lazio del 28 ottobre 1979, aveva lanciato dalla Curva Sud il razzo che aveva colpito in pieno volto il tifoso della Lazio Vincenzo Paparelli, causandone la morte immediata mentre era in attesa in Curva Nord di seguire la gara accanto alla moglie.
La Cassazione nel maggio 1987 confermò, poi, la condanna di Fiorillo a 6 anni e 10 mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale, avendo lui ammesso di aver lanciato il razzo senza avere, però, alcuna volontà di uccidere un uomo. (giornalistitalia.it)
Suo lo scoop su “Tzigano”, l’ultrà che uccise con un razzo il tifoso laziale Vincenzo Paparelli