Dal 1987 presidente del Gus, vicepresidente dell’Odg del Lazio e pilastro della Fnsi

Addio a Gino Falleri, il pubblicista del secolo

Gino Falleri

ROMA – È morto stanotte, in una clinica romana, il giornalista Gino Falleri. Era il pubblicista del secolo. E non soltanto per le sue 92 primavere, portate con la grinta di un leone e la voglia indomita di guardare “sempre avanti”. Lo ripeteva a tutti mentre pianificava la strategia per la nuova battaglia da combattere, con la serenità placida di chi ne aveva superate tante, nella vita come nella professione: «Ho vissuto la guerra e le censure a giornali e giornalisti, e oggi ci riprovano a metterci il bavaglio, ma che pensate? Che c’ho paura? Io so’ marchigiano!».
Era nato a Mercatello sul Metauro, oggi in provincia di Pesaro-Urbino, l’8 luglio 1926, Gino, al secolo Luigi, Falleri, che proprio alla sua marchigianità attribuiva quella tempra inossidabile che tutti, amici e nemici, gli riconoscevano e invidiavano. 92 anni vissuti alla grande, con lo spirito mai domo, quelli del vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio e presidente nazionale del Gus e fino al mese scorso consigliere nazionale della Fnsi e presidente del Dipartimento Nazionale Uffici Stampa.
Laureato in giurisprudenza e iscritto nell’elenco pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti del Lazio dal 1957, Gino Falleri aveva iniziato la carriera al quotidiano Il Messaggero di Roma, quindi aveva lavorato per Momento Sera, Il Giornale d’Italia, Italia Sera, l’Opinione, Il Globo, l’agenzia di stampa Asca ed il Gr2 della Rai.
È stato anche direttore di TeleTerni (1974-1977), capo ufficio stampa dell’Ente nazionale per la prevenzione degli infortuni (1971-1982) e consulente per i media del direttore generale dell’Ispesl fino al 31 dicembre 1988. È stato, inoltre, addetto stampa del presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulla cooperazione (1994-1995).
Ex segretario generale aggiunto della Fnsi e membro della Giunta Esecutiva (1974-1976, 1978-1984 e 2007-2011), dal 1987 era presidente del Gruppo giornalisti uffici stampa (Gus) e presidente dell’Unione giornalisti per l’Europa federale. Alle ultime elezioni dell’Odg laziale, nell’ottobre 2017, Gino Falleri, ancora una volta, era stato l’unico ad essere eletto al primo turno, tanto da meritarsi il titolo di “Re di Roma”.
È stato docente di Diritto all’informazione e giornalismo in alcune università italiane, tra cui: Luiss, Università di Pisa (2005-2011), Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” (2006-2007) e Università di Siena (2008-2012).

La festa per i 90 anni di Gino Falleri (Foto Giornalisti Italia)

Non a caso Gino Falleri era consigliere del Comitato di direzione della Scuola Superiore di giornalismo della Luiss, dopo essere stato consigliere del Comitato di direzione della Scuola post-universitaria di giornalismo dell’Università di Tor Vergata di Roma e membro dell’Osservatorio sui media istituito dall’Università Bocconi di Milano. Era, inoltre, socio fondatore e consigliere dell’Eurispes.
Tanti i Premi ricevuti: nel 1982 il Premio 25º Anniversario Radiogiornale; nel 1983 il Premio Personalità Europea; nel 1986 il Premio Capo Circeo-Regione Lazio; nel 1987 il Premio Chianciano della critica radiotelevisiva; nel 1987 la Targa d’Oro della Fondazione Poeti Scrittori e Giornalisti per la pace; nel 1987 il XX Premio Città Eterna; nel 1992 il Premio Luigi Vinci; nel 1997 il Premio Nazionale Stampa Sabina; nel 2002 il Premio Internazionale Tivoli per il turismo; nel 2002 il Premio Itaca; nel 2006 il Premio alla carriera assegnato dal Gruppo Uffici Stampa; nel 2006 la Targa dell’Incrociatore Garibaldi; nel 2006 il Premio Scugnizzo d’Oro; nel 2012 il Premio speciale Fontane di Roma; nel 2012 il Premio Internazionale Cartagine.
Numerose le pubblicazioni a sua firma: “Pubblicisti ieri e oggi”, Roma; “Professionista della comunicazione: l’addetto stampa”, “Uffici stampa: fonte e supporto dell’informazione ancora da approfondire”, “Uffici stampa, tredici anni al Duemila”, “Addetto stampa: una professione non regolamentata”, “La comunicazione istituzionale: luci ed ombre della legge Frattini-Di Bisceglie”, in Regioni e Comunità locali, “Diffamazione, libertà di stampa e rischio del giornalista”, “La riforma delle professioni intellettuali: un nuovo modello per quella giornalistica”, “Il Portavoce, competenze e limiti”, “Gli scenari dell’informazione futura: giornalisti e pubblicisti”, ordine professionale e deontologia.
«Con Gino Falleri se ne va un grande amico e un collega appassionato – afferma Carlo Parisi –  con cui ho condiviso tante battaglie per la categoria, specialmente quelle in difesa dei pubblicisti, di cui lui incarnava anima e memoria storica, e dei valori etici e deontologici della professione giornalistica. Mi chiamava spesso e altrettanto spesso ci incontravamo per studiare tutte le “strategie” possibili per tenere alto il nome della professione giornalistica. “Strategie” non sempre comprese da tutti e, pertanto, da trattare “col cecio in bocca”, ma sempre finalizzate al bene comune. Gino era una risorsa preziosa per la categoria dei giornalisti, che deve a lui importanti risultati raggiunti per quanto riguarda l’istituzione degli uffici stampa e il riconoscimento dei diritti di chi vi lavora».

Gino Falleri e Carlo Parisi (foto Giornalisti Italia)

«Ci mancheranno i suoi consigli, – prosegue Parisi – la sua tenacia, il suo monito ad andare “sempre avanti” nonostante le difficoltà, le delusioni e i tradimenti di tanti compagni di avventura. Ci mancherà il suo affetto paterno vissuto quotidianamente con la gioconda freschezza di un compagno di giochi che, nel rigoroso rispetto del diritto e della deontologia, ha vissuto fino all’ultimo giorno con l’allegra spensieratezza di un ragazzino curioso dal cuore grande come il bene che gli vorremo per sempre».
Gino Falleri lascia la moglie Rossana e il figlio Roberto, collega giornalista delegato nazionale della Casagit. I funerali si svolgeranno domani, martedì 19 marzo, alle ore 15 nella Chiesa parrocchiale di San Mattia, in via Renato Fucini 285, a Roma. (giornalistitalia.it)

FRANCO SIDDI: «ONORATO DI AVERLO AVUTO AL MIO FIANCO NELLA SEGRETERIA FNSI»

«Suscita grande tristezza e profonda commozione la notizia della scomparsa di Gino Falleri, leader storico, in attività sino allultimo, del giornalismo italiani. Ci lascia un professionista con i fiocchi che ha voluto sempre condurre la sua esperienza nell’ambito dei pubblicisti, con una dedizione speciale alla figura dell’addetto stampa, di cui rimane figura eminente, nobilitata dall’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica di cui andava giustamente fiero».
Sono le parole di Franco Siddi, che prosegue: «Uomo colto, di profonda esperienza e grande competenza giuridico amministrativa, determinato, severo e brillante allo stesso tempo, Gino Falleri ha saputo interpretare sempre con lucidità i cambiamenti sociali e i mutamenti del mondo dell’informazione».
«Sono onorato di averlo avuto a fianco nella segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, tra il 2008 e il 2011, – rimarca Siddi – potendone apprezzare ancora di più le sue doti, nonché l’umanità, la concretezza e la lealtà di dirigente della professione. Al figlio e collega Roberto e a tutti i famigliari i sensi del più profondo cordoglio».

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